Aria pulita, emissioni azzerate e bollette tagliate, questo promettono le nuove Comunità energetiche rinnovabili che accomunano gruppi di cittadini, imprese e enti locali nella condivisione della produzione e consumo di energia da fonti rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico, e l’idroelettrico. Il caro energia sta mettendo in crisi famiglie, imprese e enti locali, ma questi gruppi sociali possono allearsi condividendo nuovi pannelli fotovoltaici e con l’elettricità eccedente, rispetto alla media dei consumi, potranno fa funzionare l’aspirapolvere della signora Maria o la fresa del signor Pietro, a patto che abbiano in comune le stessa cabina elettrica. Il modello può decollare, lo ha capito da tempo il sindaco di Mulazzo Claudio Novoa che ha lanciato un avviso pubblico per selezionare la Cer e ieri ad Arpiola ha organizzato un incontro con la cittadinanza per portarla a conoscenza dei vantaggi e delle opportunità di farla decollare.
Perché creare una comunità energetica rinnovabile? Il sindaco introduce gli obiettivi del tema: "L’obiettivo per cui sono state create le Cer è quello di massimizzare l’autoconsumo dell’energia prodotta localmente da fonti rinnovabili, sfruttando al meglio l’energia pulita prodotta dagli impianti rinnovabili e riducendo la dipendenza energetica. Questo progetto - prosegue - permette, da una parte, di godere di una serie di opportunità economiche messe a disposizione dallo Stato e dall’altra consente a Mulazzo di diventare un comune virtuoso, attento ai temi ambientali". Sotto questo punto di vista Mulazzo grazie agli investimenti nelle energie rinnovabili vanta un potenziale da 140 kw può mettere a disposizione della nuova Cer. C’è spazio per tutti, sia per i produttori che vogliono, ad esempio, partecipare con un impianto fotovoltaico, per costruire il quale è possibile ottenere il 40 per cento di contributi a fondo perduto. Sia per i consumatori consentendo di soddisfare le proprie esigenze e condividendo poi le energie prodotte a livello di comunità con il beneficio di ricevere un incentivo in più non solo al produttore, ma anche al consumatore. "E una parte di questo bonus – aggiunge il sindaco – può essere destinato dalla Cer a cause di carattere sociale. Questo è un modello che oggi è ritenuto fondamentale per soddisfare le esigenze dell’approvvigionamento energetico". Insomma la nuova Cer offre la possibilità di condividere con i vicini di casa, negozi e artigiani della stessa zona coperta dalla presenza di ben due cabine elettriche primarie, l’energia prodotta da fonti rinnovabili che diventano un volano importante della rivoluzione green messa in piedi dall’amministrazione.
Relatore dell’incontro il dottor Damiano Sanna di Cer Italia che ha sottolineato come le agevolazioni prevedano un contributo a fondo perduto rivolto ai territori dei Comuni sotto i 5.000 abitanti, fino al 40% dell’investimento per chi crea una Comunità Energetica. La potenza agevolabile degli impianti parte da almeno 2 Gw fino al 30 giugno 2026, cumulabile con incentivo in tariffa. "I membri della comunità energetica che si scambiano questa energia, se ubicati all’interno della medesima area convenzionale sottesa a una cabina primaria, saranno remunerati tenendo conto dei minori costi di esercizio della rete elettrica e incentivati per l’uso di fonti rinnovabili".
N.B.