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Il gruppo della Westfalia davanti al monumento alla strage
Massa, 4 ottobre 2018 - "A fine mese scriverò a Heiko Mass, il Ministro degli Esteri tedesco e a Viktor Elbling, ambasciatore della Repubblica Federale a Roma, affinché nel 2019 vengano a San Terenzo Monti per il 75° anniversario della strage nazista del 19 agosto 1944 che annientò la popolazione. Mi sto attivando con i miei canali istituzionali e contatti politici perchè tutto questo avvenga".
Non usa giri di parole Klaus Besser, da 30 anni borgomastro di Steinhagen, città della Westfalia da tanti lustri gemellata con Fivizzano. Besser ha parlato durante la visita, con i consiglieri comunali e uno stuolo di suoi concittadini, nel Museo di San Terenzo dove sono ricordati i 180 civili innocenti, in maggioranza donne, vecchi e bambini, sterminati dalle SS della XVI divisione Reichsfhurer. Il borgomastro, a San Terenzo è di casa. Viene ogni anno con i famigliari e ogni due anni organizza viaggi portando gli abitanti di Steinhagen a toccare «la pesante eredità di sangue lasciata dalla generazione precedente, dei nostri padri e nonni». Besser s’è impegnato affinché le scuole del suo territorio portino in visita, a Fivizzano e nei paesi martiri, gli alunni. E’ quanto avviene da qualche anno con i giovani del Ginnasio di Steinhagen che arrivano in visita sui sentieri della Memoria. L’ultimo gruppo è giunto ieri sera, accompagnato da alcuni docenti. Il borgomastro nel 2002 è stato il primo politico tedesco, in Toscana e uno fra i primi a livello nazionale, a prendere la parola durante la commemorazione di una strage nazista, di fronte a superstiti e famigliari delle vittime. Quel giorno venne contestato da un’anziano a cui era stata sterminata la famiglia: non voleva parlasse.
«Era il 19 agosto 2002 - precisa Besser - e fu la visita più difficile della mia vita. Eravamo da tempo gemellati ma nessuno, né amministratori nè cittadini, nel timore forse di offenderci ci avevano detto cos’era accaduto. La svolta agli inizi del 2000: una lettera inviata al quotidiano La Nazione da un abitante di San Terenzo che chiedeva al sindaco di Fivizzano d’invitare il borgomastro della città gemella a presenziare come oratore alla cerimonia in suffragio delle vittime. Fu un colpo per me e i miei concittadini scoprire quella verità angosciante. Sui media anche da noi si parla di un paio di località in Italia purtroppo famose per l’alto numero di vittime, sugli altri luoghi silenzio. E’ sacrosanto che vengano conosciute anche queste realtà; ritengo giusta la scelta di far venire il Ministro degli Esteri a San Terenzo. E’ quel paese da dove 20 anni fa, per primo parti un’invito. Non abbiamo mai dimenticato quel gesto di pace e fratellanza».