MutaMenti Quando il jazz “sposa” la lirica

Grandi emozioni e tanto pubblico per i concerti e le attività originali proposte dal festival dell’Istituto Valorizzazione Castelli

MutaMenti Quando il jazz “sposa” la lirica

Grandi emozioni e tanto pubblico per i concerti e le attività originali proposte dal festival dell’Istituto Valorizzazione Castelli

Il tema sembrava proprio un azzardo: “infiltrare“ un festival jazz nelle celebrazioni puccianiane. Ma l’azzardata scommessa “MutaMenti” l’ha vinta riuscendo davvero ad avvicinare due generi musicali tanto distanti e tessere un lungo filo di note tra la storia, il territorio, le tradizioni e l’arte. E l’edizione numero 8 del festival dell’Ivc, intitolata “100 Castelli x Puccini 100”, ha dimostrato che la natura ama sperimentare, giocare sulle contaminazioni e, soprattutto, lavorare su materiale sempre nuovo sviluppando idee e progetti e valorizzando, assieme ai luoghi più significativi del territorio, il talento di moltissimi musicisti. E ci riesce. Mentre si avvia alla chiusura mette nel carniere il successo dei concerti e attività originali della scorsa settima, intense e partecipatissime dal pubblico.

Emblematico il concerto “Turandot tra passato e presente”, trasferito a causa del maltempo da palazzo Ducale allo splendido palcoscenico del Seminario vescovile. Su richiesta della direzione artistica del festival la pianista e compositrice Eugenia Canale ha lavorato sull’ultima opera di Giacomo Puccini, presentando un lavoro magistrale. La solida matrice classica della talentuosa musicista è stato il substrato sul quale la Canale ha saputo sapientemente innestare una rilettura in chiave jazzistica dei principali leitmotiv di Turandot rendendo giustizia alla modernità e bellezza dell’opera pucciniana e incantando il pubblico che per l’occasione ha gremito la capella del Seminario. Meravigliosa l’orchestrazione di tutto il quartetto, composto da grandi del panorama jazzistico nazionale: Achille Succi al sax alto e clarinetto basso, Tito Mangialajo Rantzer al contrabbasso e Roberto Paglieri alla batteria. Una giornata intensa quella di Massa, con il concerto serale preceduto dalle visite guidate (e molto partecipate) da Aurora Manfredin di ‘Controvento Trekking’ che ha condotto lungo i luoghi della città legati a Puccini e alla musica, attraverso un racconto condito d’arte e d’amore. E dalla degustazione di vini e prodotti di due aziende selezionate del territorio al “Caffè Puccini” nella storica Piazza della Conca.

Un concerto speciale anche il “Lirico incanto” ad Aulla del quartetto storico di Max De Aloe, direttore artistico del festival: progetto dedicato ad alcune delle principali opere liriche, ma aggiornato e rivisitato per i cento anni dalla morte di Puccini, come omaggio esclusivo al compositore toscano. Un semplice strumento, l’armonica cromatica, del quale De Aloe è uno dei principali esponenti a livello internazionale, è stato messo alla guida di brani tratti dal Tosca, La Bohème, Madama Butterfly, Manon Lescaut. E ha costruito un percorso nel quale il lirismo, fondendosi con la sensibilità degli arrangiamenti pianistici di Roberto Olzer e il supporto della ritmica creato da Marco Mistrangelo al basso e Nicola Stranieri alla batteria, ha incantato gli spettatori al pari del suono di uno strumento fiabesco.

Per capire la modernità di Puccini, Enrico Merlin, musicista e storico della musica, ha portato tutti a Fosdinovo raccontando cosa rappresenta il mastodontico lavoro pucciniano per la musica moderna e da cosa è stato influenzato, in una passeggiata suggestiva con stazioni alla porta di sotto, al belvedere, alla Chiesa dei Bianchi e al camposanto vecchio, conclusa con un ascolto nella piazza Sauxillanges sotto il Castello. Una settimana di grande musica e non solo, chiusa nel castagneto secolare di Sassalbo a Fivizzano. Domenica 29 settembre per San Michele, patrono della frazione, adulti, ragazzi, anziani hanno partecipato alla passeggiata, sempre condotta da Enrico Merlin, per raccogliersi poi in ascolto sotto i maestosi alberi nei Pianè. Nel clima festoso e chiassoso della festa locale, l’artista cinese, Yitong Wang, vestita in abito tradizionale, ha catturato con il suo guzheng l’attenzione di bambini di ogni età che, in “religioso” silenzio, hanno ritrovato l’incanto dell’Oriente.

Il festival si avvia alla conclusione con gli appuntamenti di giovedì 10 a Villa Schiff Giorgini nel Comune di Montignoso, sempre con Max De Aloe e gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara, e di venerdì 11 a Comano con Renzo Ruggieri, sabato 12 a Podenzana con un quartetto del Liceo Musicale Palma e domenica 13 con il Trio di Marta Montanaro a Casola.