Nasce Cer Costa Apuana. Ecco la Fondazione che gestirà la prima. Comunità energetica

In prima battuta sarà costituita dai fondatori Comuni di Massa e Carrara,. Provincia, Camera di Commercio, Autorità Portuale, Erp e Consorzio Zia. Lo statuto è pronto. La finalità è di pubblica utilità e non ha scopo di lucro.

Nasce Cer Costa Apuana. Ecco la Fondazione che gestirà la prima. Comunità energetica

In prima battuta sarà costituita dai fondatori Comuni di Massa e Carrara,. Provincia, Camera di Commercio, Autorità Portuale, Erp e Consorzio Zia. Lo statuto è pronto. La finalità è di pubblica utilità e non ha scopo di lucro.

Per gestire la prima Comunità energetica Costa Apuana nascerà una Fondazione apposita che in prima battuta sarà costituita per iniziativa dei fondatori promotori: Comune di Massa, Comune di Carrara, Provincia, Camera di Commercio Toscana Nord Ovest, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Erp Massa Carrara spa e Consorzio Zia. Si chiamerà "Fondazione di partecipazione Cer Costa Apuana". Un nuovo soggetto giuridico che avrà un presidente (l’unico che riceverà un compenso per il ruolo da ricoprire), oltre a comitato di gestione, comitato di indirizzo e altri organi accessori con "finalità di pubblica utilità per la tutela dell’ambiente, il risparmio energetico, la diffusione delle fonti di energia rinnovabile, la produzione di energia sul territorio, l’autosufficienza energetica".

Lo Statuto è già pronto ed è stato approvato durante l’ultima assemblea dei soci del Consorzio Zia, alla presenza dell’assessore regionale Leonardo Marras. Una fondazione che si vuole avvicinare appunto al modello di ‘ente pubblico’, che persegue "finalità di pubblica utilità, non ha scopo di lucro e non può distribuire utili" e " risponde allo schema e ai principi della fondazione di partecipazione". No profit, insomma, e in forma aperta perché al di là dei primi soggetti promotori e fondatori, in futuro potranno entrarvi cittadini, famiglie, pubbliche amministrazioni, piccole e medie imprese ma non grandi imprese e neanche i produttori di energia. Ogni impianto della Comunità non potrà produrre più di un megawatt e ogni Comunità potrà sorgere attorno a una cabina produttiva primaria (ad alta tensione).

Sarà una delle prime realtà, almeno in Toscana, con l’obiettivo anche di intercettare risorse regionali e nazionali destinate proprio alle Cer, in linea con gli obiettivi della transizione energetica ed ecologica. Transizione che potrà avere, quindi, anche una funzione prioritaria anche per le politiche di sviluppo del sistema economico territoriale, con la finalità di supportare il sistema produttivo, e in particolare le micro, piccole e medie imprese, nell’affrontare le possibili crisi energetiche. L’idea della Fondazione deriva proprio dallo studio di fattibilità che il Consorzio Zia, su mandato dei soci, aveva affidato alla Fondazione Isi della Camera di Commercio, in collaborazione con l’Università di Pisa, realizzato dal professor Marco Raugi del Dipartimento di ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni.

Il presidente della Fondazione sarà nominato di comune accordo tra i soci promotori fondatori. Il consiglio di indirizzo sarà composto anche da 9 membri, nominati dai fondatori e 3 dai membri dell’assemblea dei partecipanti. Il comitato di gestione sarà formato da 3 membri, uno nominato dai promotori, uno dall’assemblea e dal presidente. Ci sarà anche un comitato scientifico, che oltre al presidente conterà due rappresentanti scelti tra personalità di rilievo del mondo accademico, professionale e imprenditoriale, poi l’assemblea dei partecipanti composta dai fondatori e dai futuri partecipanti alla Cer.