REDAZIONE MASSA CARRARA

«Paolo sta bene, resta in Nepal ad aiutare». Moglie e figli rientrati poco prima del sisma

Parla il padre del giovane volontario al lavoro per una onlus

CORAGGIOSI Paolo Nicolai, sua moglie Lisa Zannerini e i loro tre figli fotografati in Nepal

Massa, 27 aprile 2015 - «MIO FIGLIO sta bene. Ha telefonato a mia nuora. La sua casa è ancora in piedi, ha retto alle scosse. L’ufficio invece si trova nel centro di Kathmandu ed è molto danneggiato. Lui ora sta aiutando i suoi collaboratori nepalesi». A parlare è Gianpiero Nicolai, residente a Cervara. L’uomo è emozionato e trattiene a stento le lacrime. Suo figlio è Paolo Nicolai, rappresentante nel Nepal di «Intervita», una onlus non governativa. Nella tragedia immane causata da questo spaventoso sisma, quella di Paolo è la storia di una persona coraggiosa e generosa. Fino a giovedì scorso con Paolo vivevano in Nepal anche la moglie Lisa Zannerini (nata a Piombino) e i loro tre figli. Ma nelle settimane precedenti Paolo e Lisa avevano deciso di dare una svolta alla loro vita. E di tornare tutti in Italia. Così giovedì Lisa e i ragazzi sono saliti sull’aereo che da Kathmandu li ha portati, dopo un paio di scali, fino in Toscana. La mamma e i ragazzi sono arrivati a Piombino venerdì. Sabato c’è stata la terribile scossa. Poco dopo Paolo ha telefonato dicendo che stava bene. La casa dove il rappresentante di «Intervita» vive è a Lalitpur, una frazione a 25 chilometri dal centro della capitale del Nepal. E nell’intervista che Paolo ci aveva rilasciato pochi mesi fa, aveva spiegato che era una delle poche abitazioni costruite rispettando le norme antisismiche. «Questa è una zona sismica ma in grado di reggere una forte scossa ci sono ben poche case – spiegava – tra quelle che conosco c’è l’ambasciata americana e poche altre». E Gianpiero Nicolai rivela un particolare importante. «La scossa ha colpito il Nepal sabato, che in quel paese è come la nostra domenica. Lui era a casa, non al lavoro. Per fortuna, perchè la palazzina dell’ufficio è molto danneggiata». Il papà di Paolo rivela che il figlio ha deciso di restare in Nepal fino alla fine di quest’anno: «Prima di tornare vuole finire il progetto triennale ideato da Intervita per aiutare quelle popolazioni – spiega – non vuole andare via prima di averlo portato a termine».

UNA curiosità. Il graduale rientro a casa di tutta la famiglia prevedeva che dopo la moglie e i figli partisse per l’Italia anche il cane. Una bestiola che ha una storia molto particolare. Paolo e Lisa l’avevano adottato quando lavoravano, come volontari, nello Swaziland, una nazione confinante con il Sudafrica. Anche in questo caso per aiutare chi soffre. Quando sono andati con «Intervita» in Nepal, l’hanno portato con loro, insieme ad un altro cagnolino. Un cane è poi morto ma l’altro i bambini hanno chiesto ai genitori, e ottenuto, di portarlo con loro in italia. Sabato la bestiola stava andando in areoporto a Kathmandu, quando c’è stata la scossa e lo scalo è stato subito chiuso. Adesso Lisa Zannerini e i bambini aspettano papà. Sono tutti a Piombino.

«PER fortuna sono qui – conclude Gianpiero Nicolai – adesso dovranno ripensare la loro vita. I ragazzi dovranno iscriversi nelle nostre scuole e i genitori dovranno cercarsi un lavoro. Sia Lisa che mio figlio, quando tornerà a casa. Anche mia figlia ha fatto lo volontaria in Africa. C’era andata prima di Paolo, che poi l’ha raggiunta. Adesso è tornata a Massa e fa l’insegnante».

Andrea Luparia