E’ da poco finita la stagione di monitoraggio e presidio dei nidi di tartarughe marine che ha visto impegnati molti volontari del Wwf, dal primo di giugno fino a oltre metà ottobre. Volontari impegnati anche in molte altre attività ogni giorno, dalla pulizia del parco dei Ronchi, alla manutenzione delle Dune di Forte dei Marmi, poi il progetto scuola, le visite guidate, l’alimentazione dei piccoli ospiti del parco. L’’avventura dei nidi apuoversiliesi si è chiusa il 22 ottobre quando il personale Arpatoscana, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, e alla presenza di Valentina Menonna dell’Ufficio Tutela della Natura e del Mare della Regione Toscana, hanno effettuato l’apertura del nido al Bagno La Romanina: c’erano 36 tartarughine già nate e 18 in procinto di uscire dal guscio. E’ durata qualche ora l’attenta osservazione da parte dei biologi: i piccoli attivi hanno preso la via del mare, gli altri sono invece stati trasferiti all’Acquario di Livorno. Ad assistere all’evento sono intervenuti gli alunni delle classi 2A, 2B, 2C e 2D della scuola media “Paolo Ferrari” con i loro insegnanti, tra cui la professoressa Chiara Giannelli, anche referente del progetto Tartarughe Marine del WWF Massa Carrara.
I giovani studenti di Marina di Massa sono stati prima guidati in un percorso all’interno dell’Associazione Nautica dei Ronchi, dove gli esperti del Wwf hanno mostrato loro le principali specie arbustive ed erbacee che vivono nei litorali sabbiosi, almeno dove l’uomo ha lasciato un po di spazio fra le strutture balneari. Nel litorale apuano in pratica non ci sono più le dune, ma solo piccoli frammenti sabbiosi con la vegetazione spontanea, dei quali l’associazione Nautica è il più ben conservato, anche perché non ha un parcheggio, caso unico nella costa massese.
I ragazzi sono stati condotti al nido di tartaruga marina al bagno La Romanina, dove hanno incontrato gli esperti di Arpat e Università di Pisa, impegnati nell’apertura del nido, per verificare l’eventuale presenza di uova già schiuse e di tartarughine in risalita verso la superficie. Qualche giorno prima erano già emerse dalla sabbia una decina di minuscole tartarughe, alcune delle quali avevano raggiunto il mare, mentre altre, meno attive e non in grado di nuotare, erano state portate all’Acquario di Livorno per essere messe in un’ incubatrice. Sotto gli sguardi meravigliati dei ragazzi entusiasti, una serie di piccole creature è stata avviata nel corridoio appositamente costruito dal WWF per raggiungere più facilmente la riva.
Gli studiosi poi si sono spostati di pomeriggio al nido al bagno Marisella, dove nessuna tartaruga era ancora emersa, benché il nido fosse presente da più di due mesi. La verifica ha appurato che le uova non si erano ancora aperte e che gli embrioni al loro interno, rilevati con speratura, erano ancora in stadi precoci. Anche al Marisella una classe della primaria “Le Grazie“ di Massa ha assistito stupefatta alle operazioni di verifica del nido, concludendo una giornata di ricerca scientifica e di educazione ambientale. Il progetto di educazione ambientale sulle tartarughe marine quasi ogni giorno viene messo in atto dagli esperti di educazione ambientale del WWF Massa Carrara, che accompagnano numerose scolaresche di Massa, Carrara e anche città più lontane, in un itinerario didattico all’interno del Parco Didattico di Ronchi, sul litorale apuano e all’Oasi WWF Dune di Forte dei Marmi. Per il progetto tartarughe il Wwf ringrazia i bagni che hanno ospitato i nidi (Associazione Nautica Dei Ronchi, La Capannina del Cinquale, Bagno Isa, Alcione dei Ronchi e Marisella, oltre alla Capitaneria di Porto di Marina di Carrara.