
Niente più obbligo di presentarsi in commissariato durante le partite per due tifosi della Massese coinvolti in una rissa del settembre 2021 (nella foto). Resta il divieto (Daspo) per 6 anni di non frequentare manifestazioni sportive. Lo ha deciso la terza sezione penale della Corte di Cassazione (presidente Gastone Andreazza, relatore Stefano Corbetta) accogliendo una parte del ricorso presentato dagli ultras. I due erano stati condannati, assieme ad altri otto, dopo una guerriglia urbana avvenuta il 19 settembre ad Avenza, in occasione della Coppa Italia tra San Marco Avenza e Massese. Con due distinti ricorsi firmati dallo stesso legale, la Cassazione ha accolto il vizio evidenziato dal loro legale. E cioè che il Gip del tribunale di Massa aveva convalidato il provvedimento del questore "senza l’osservanza del termine minimo di 48 ore – si specifica nella sentenza di Cassazione – dalla notifica all’interessato del predetto provvedimento, con conseguente lesione del diritto di difesa. Nel caso in esame, infatti, dagli atti risulta che il decreto del questore, emesso il 25 ottobre 2021, nei confronti dei due tifosi "è stato notificato agli interessati quello stesso giorno rispettivamente alle ore 14,20 e alle ore 11,40 e i ricorrenti non hanno depositato, in sede di convalida, memorie difensive. L’ordinanza di convalida è stata depositata il 27 ottobre 2020 ore 10,30. Ne deriva che il Gip ha disposto la convalida del decreto senza l’osservanza del termine minimo di 48 ore, decorrente dalla notifica il provvedimento del questore". Per questi motivi la Cassazione ha annullato il provvedimento di doversi presentare in commissariato in occasione di eventi sportivi. Per entrambi il Daspo.
Alessandra Poggi