
di Francesco Scolaro
"Se dobbiamo scegliere fra la Bolkestein e Francesco Persiani noi scegliamo sicuramente la prima. Della Bolkestein ha paura chi ha costruito una villa sulla spiaggia noi non abbiamo cementificato nulla. Le gare si possono fare e anche vincere e noi per la nostra spiaggia proponiamo un progetto di apertura tutto l’anno". Ne sono certi Doriano Cranco, vice presidente Verve, e Francesco Ferraro, direttore della struttura Torre Marina. Sono pronti a protestare contro il Piano dell’arenile e dei viali a mare che rischia, a loro parere, di mettere in ginocchio la Torre Marina con due previsioni che contestano con forza: la pista ciclabile che passerebbe sulla spiaggia proprio davanti alla loro struttura, e in parte in un’area di proprietà per arrivare alla Partaccia, ma soprattutto la previsione di trasformare l’arenile davanti alla struttura oggi in concessione a Verve in una spiaggia libera. E una struttura turistica senza spiaggia ha vita davvero breve.
"La pista ciclabile prevedono di farla entrare dentro un’area di nostra proprietà che abbiamo concesso nel 2015 per permettere l’accesso a due stabilimenti privati. E’ chiaro che se andranno avanti non la concederemo più. Mentre la Regione Toscana fa finire la ciclovia Tirrenica in via Fortino di San Francesco per andare poi su via delle Pinete, loro insistono per portarla in una zona che di fatto finisce sotto l’acqua a ogni mareggiata". Ma quest’oggi la pista ciclabile è comunque ritenuta dai due manager forse il problema minore. Il grosso vulnus individuato dai gestori di Torre Marina è l’intenzione di trasformare la Partaccia in una grande spiaggia libera, compresa la concessione della Verve: "Dicono di volerci tutelare perché a loro dire la normativa non consente di considerare stabilimento balneare le spiagge dove non è stato realizzato nulla. Ma in Partaccia non è stato costruito nulla perché i servizi sono all’interno di aree private: noi abbiamo bar, ristorante, docce e tutto quel che serve alla Torre, nella nostra proprietà.
Il 31 dicembre del prossimo anno scadrà la Bolkestein e le varie spiagge libere non vanno a gara ma poi le ‘gare’ le fa il Comune di Massa per farle gestire in convenzione e nel Piano hanno stabilito già tutto, anche il prezzo: per la nostra zona si parla di 30 o 40 euro a metro quadrato. Inoltre di fatto alla Partaccia c’era già il 30% di spiagge libere, così lo portano quasi al 100%: perché non sono intervenuti in altri tratti, magari pestando i piedi a qualcuno?". Cranco e Ferraro contestano come molti operatori del settore i tempi di pubblicazione dell’atto, avvenuto in piena stagione turistica. La richiesta al Comune di Massa è piuttosto chiara:
"Che la concessione rimanga tale e la ciclabile passi dove dice la Regione e non sulla spiaggia, davanti agli ingressi di anziani, disabili e bambini piccoli. Noi non abbiamo paura della Bolkestein, questa zona non ha bisogno di protezione: ci pensiamo noi". Infine Doriano Cranco vuole togliersi, come dire, “un sassolino dalla scarpa“ sulla frase riguardante i ‘massoni’ in consiglio comunale: "Non ho mica detto che ci sono dei ladri. Il sindaco Francesco Persiani vada pure in Procura della Repubblica allora e faccia una ricerca. Sicuramente ci sono gli elenchi degli iscritti e magari scopre se sono 3 o magari 10".
(Nella foto Cranco con il progetto in mano)