
Posti in piedi, sala della Resistenza esaurita subito per il tema di erosione e Guang Rong. Presente il presidente della Provincia Lorenzetti, assenti gli amministratori di Massa e Carrara.
L’ampliamento del porto di Marina di Carrara e la sua governance, l’erosione e il suo impatto sulle spiagge apuo-versiliesi. Sono questi i temi trattati nel corso della tavola rotonda che nel pomeriggio di ieri a Palazzo Ducale ha chiuso l’incontro intitolato "Dopo la Guang Rong: quale porto e quale spiaggia" e organizzato dal coordinamento ambientalista composto da Italia Nostra Massa Montignoso, Legambiente Massa Montignoso, Wwf Massa, Amici Ronchi e Poveromo e Comitato Ugo Pisa. Temi tanto vasti quanto delicati a cui hanno provato a dare una risposta diversi esponenti delle istituzioni locali, coordinati dai giornalisti Luca Cecconi de La Nazione e Massimo Braglia de Il Tirreno.
Prima della tavola rotonda hanno detto le loro posizioni Riccardo Canesi, che ha ripercorso la storia del porto e di come possa aver influenzato "l’erosione della costa. Non sono contro il porto, ma dobbiamo rivedere la sua visione". La parola è poi passata a Massimo Santella, attuale legale del Comune che segue la vicenda Guang Rong: "Parlo a titolo personale. Il porto di Carrara può essere considerato un porto sicuro? La Guang Rong non è un caso isoltato, cinque navi sono naufragate. Il porto di Marina ha dei fondali che una nave di sei metri non può sopportare. Quella è una nave da 106 metri. Pensate cosa potrebbe accadere alle navi del futuro. L’ampliamento non serve solo a navi da crociera, ma anche quelle simili alla Guang Rong. Sarà un porto sicuro quello del futuro?".
Determinata anche Orietta Colacicco, contro l’ampliamento: "Ci hanno detto che sarebbe stato un ampliamento da 40mila metri, invece sarà di 140mila, come due volte la piazza Rossa di Mosca. lancio un appello: domani (oggi, ndr) ci sarà un evento con Giani. C’è la possibilitàò del contradditorio? Possono sentire anche la nostra voce? La battaglia si gioca a Roma, con il ministro Salvini".
A disertare l’evento, nonostante l’invito da parte degli organizzatori sono state le amministrazioni di Massa e Carrara, protagonisti principali soprattutto della questione portuale. Assenze evidenziate dal presidente della Provincia e sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti: "Oggi – ha detto – mancano i convitati di pietra. Spetta ai comuni spiegare ai cittadini, perché io non ho abbastanza strumenti per farlo. Io provo solamente a tenere insieme gli interessi di tutto l’indotto".
Ma sull’ampliamento dello scalo di Marina Lorenzetti si è esposto: "Se rende competitivo il porto perché non dobbiamo essere favorevoli? Il porto è un pezzetto dell’organizzazione industriale senza il quale verrebbero meno realtà come Baker Hughes e quelle della nautica. Mettere in conflitto l’industria turistica e quella manifatturiera è sbagliato, ma – chiede – possiamo tenere in piedi l’economia locale senza quest’ultima? Ho seri dubbi".
Qualche criticità in più, invece, per il vicesindaco di Forte dei Marmi, Andrea Mazzoni: "Noi non siamo contrari al porto – ha precisato – ma al suo ampliamento. Il porto provoca l’erosione, questo è un dato di fatto, non dobbiamo peggiorare la situazione".
Al riguardo, una delle ipotesi più accreditate, è quella del ripascimento delle spiagge apuo-versiliesi con sabbia proveniente da altre aree: "Noi – ha spiegato Lorenzetti – prendiamo sabbia dal Po, che sulle nostre spiagge dura il tempo di una mareggiata, quando potremmo invece utilizzare la sabbia proveniente da una cava che però ci è impedito per via del codice unico dell’ambiente".
A spiegare nel dettaglio i contro di un eventuale ampliamento dello scalo sono stati Carlo Milani e Riccardo Caniparoli, rispettivamente ingegnere e geologo di Italia Nostra: "Il fiume Magra – ha detto il primo – ha ricominciato a portare sabbia alla foce e la regione Liguria l’ha stesa sulle spiagge di Marinella e Fiumaretta, ignorando il codice unico dell’ambiente". Sul rischio alluvione si è invece concentrato il secondo: "Carrara ha subito quattro alluvioni e quindici allagamenti fra il 2002 e il 2024" ha sottolineato, aggiungendo come con la costruzione del piazzale Città di Massa il numero di eventi del genere sia aumentato.
Sulla questione governance, infine, Lorenzetti ha precisato: "Il quadro è complesso. Io preferisco operare con la mia regione, perché farlo con regioni diverse rischia di creare conflitti. Dopo anni con la Liguria – ha aggiunto – il volume dei traffici è sì aumentato, ma si sono spostate in direzione La Spezia alcune dinamiche economiche e sulla formazione. In ogni caso – ha concluso –, rimanendo ‘sotto qualcun altro’ i nostri interessi non saranno mai del tutto nelle nostre mani".
Alfredo MarchettiAlessandro Salvetti