"Il 4 novembre non ė la nostra festa fuori la guerra dalla storia e dalla scuola. Invitiamo le scuole della provincia a non partecipare a cerimonie ufficiali che esaltano e mistificano questa cultura di morte". Lo scrive l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università- Massa Carrara e Spezia. "ll 4 novembre, tradizionalmente celebrato come la giornata della vittoria dell’Italia nella Prima guerra mondiale fu istituito per ricordare l’Armistizio di Villa Giusti del 1918 che sancì la vittoria dell’Italia e la conclusione del conflitto con l’Impero Austro-Ungarico".
"Da quest’anno – proseguono – una nuova legge, approvata il 1° marzo, la dichiara “Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate”, esaltando, così, il ruolo fondamentale delle forze armate nella difesa della patria e nella sicurezza internazionale. Tali celebrazioni rappresentano un ulteriore avanzamento rispetto al processo di “normalizzazione della guerra” e di marginalizzazione della cultura della pace, l’ennesima narrazione retorica, militarista, falsa e mistificata, che tace sulla violenza, sulle distruzioni, sul sangue, sulle morti di quella guerra e di tutte le guerre, ne occulta gli orrori e i genocidi, presenta gli eserciti come forze umanitarie, lo scontro bellico come inevitabile, le spese militari come necessarie per la sicurezza e la difesa, l’arruolamento dei giovani cometributo all’amor di Patria. Invitiamo le scuole della provincia a non partecipare a cerimonie ufficiali che esaltano e mistificano questa cultura di morte".
"Ci dispiace – concludono – che alcuni istituti della provincia abbiano invece accolto l’invito a far presenziare alcune classi in piazza Aranci, spesso senza coinvolgere nell’approvazione dell’ iniziativa i collegi docenti o i consigli di classe, che sono i primi titolari nella valutazione del valore “educativo” delle attività didattiche degli studenti".