Non c’è pace per via Mulazzo ad Avenza. Gli operai di Nausicaa non fanno in tempo a rimuovere le discariche abusive, che subito dopo gli ingombranti ricompaiono sul marciapiede di questo popoloso quartiere. Gli incivili hanno di nuovo abbandonato numerosa sporcizia. Parliamo di materassi, sacchi neri pieni di non si sa cosa, tappetti, ombrelloni, cartoni di ogni misura, secchi di plastica, un condizionatore, cuscini, uno stendino, insomma chi più ne ha più ne metta. Una situazione di degrado che i residenti hanno denunciato più e più volte, chiedendo anche all’assessore della polizia municipale, Elena Guadagni, di installare una telecamera come deterrente contro gli abbandoni in questo quartiere residenziale. Ma le telecamere tardano ad arrivare e i maleducati, come accade anche in altre zone comunali, continuano a conferire gli ingombranti in via Mulazzo. Anche Pierangelo Tozzi, l’ex presidente della consulta provinciale alle disabilità nei mesi scorsi era intervenuto sulla necessità di un sistema di videosorveglianza per sanzionare i furbetti.
L’assessore Guadagni aveva ipotizzato ai residenti l’idea di installare in zona una delle telecamere mobili, ma poi per tutta una serie di priorità la telecamera era stata posizionata in altre zone. I residenti chiedono una soluzione definitiva al degrado, che come detto in via Mulazzo è quasi all’ordine del giorno. Il fatto che questa strada sia così presa di mira per gli abbandoni, potrebbe essere legato al fatto che nei mesi scorsi sono state elevate pesanti sanzioni nelle aree dotate di un sistema di videosorveglianza in grado di leggere le targhe delle auto dei proprietari che nottetempo abbandonano rifiuti, come per esempio il parcheggio di Codena e diverse aree di proprietà di Nausicaa. E così per evitare sanzioni forse si preferisce scaricare l’immondizia in via Mulazzo, anziché chiamare Nausicaa e concordare il ritiro domiciliare gratuito. Questo però non fa altro che creare un problema non da poco per i residenti che si trovano alle prese costantemente con il problema dell’immondizia abbandonata nel loro quartiere.
Alessandra Poggi