REDAZIONE MASSA CARRARA

"Non c’è stato scempio, sono danni da maltempo"

Il risultato dei controlli del carabinieri forestali sulle trasformazioni dell’area. "Dovute a un evento alluvionale intenso verificatosi lo scorso inverno"

Ecco come si presentava l’area nelle scorse settimane

Lunigiana, 25 giugno 2021 - Nessun intervento umano: la situazione segnalata nelle scorse settimane agli Stretti di Giaredo è da imputare al maltempo dello scorso inverno. La conclusione arriva dai carabinieri forestali della stazione di Pontremoli, guidati dal maresciallo Chiara del Vasto, che hanno effettuato ripetuti sopralluoghi nella zona dopo le molte segnalazioni inviate, sia a prefettura, Regione, Provincia, Comuni, forze dell’ordine e agli stessi carabinieri forestali. "A seguito di queste segnalazioni – spiegano i carabinieri forestali, di uno scempio ambientale nella zona degli Stretti di Giaredo, una porzione della Lunigiana famosa per la sua bellezza e classificata zona speciale di conservazione per la sua valenza naturalistica". La località era ben nota al personale dei carabinieri forestali, in quanto lo scorso anno avevano già effettuato un controllo circa l’esecuzione dei lavori autorizzati per ripristinare la coltivazione su terreni agricoli abbandonati da decenni. Fin dai primi accertamenti, cui hanno partecipato a più riprese anche rappresentanti di altri enti ed amministrazioni, non si sono evidenziate situazioni illecite.

«Poiché anche di recente – proseguono i carabinieri forestali – sono arrivate ulteriori segnalazioni, si è deciso di effettuare un ulteriore sopralluogo congiunto all’inizio di giugno, alla presenza di rappresentanti dei Comuni di Pontremoli e Zeri, dell’Unione dei comuni della Lunigiana, del Consorzio di bonifica e del Genio civile della Regione Toscana. Al termine di questa prolungata attività ispettiva si è convenuto che l’origine delle trasformazioni dell’area segnalate dai vari esposti sembra legata a un evento naturale. Nel corso di un evento alluvionale particolarmente intenso verificatosi lo scorso inverno, la forza dell’acqua ha scalzato il piede del versante in sponda destra, caratterizzato da scarpate elevate e acclivi, causando una piccola frana che ha coinvolto il terreno e la vegetazione (alberi e arbusti). Ciò ha causato una deviazione della corrente verso la sponda sinistra, laddove il terreno è invece pianeggiante, e qui l’azione erosiva dell’acqua ha scalzato le radici delle piante radicate sull’argine, che sono a loro volta crollate nel fiume. E’ solo a questo punto che sono intervenute le maestranze dell’azienda agricola presente in sponda sinistra che, preso atto di quanto era avvenuto e della possibilità di ulteriori danni a causa dell’ostruzione dell’alveo, sono intervenute per ripristinare il deflusso dell’acqua, asportando una parte del terreno franato ed allontanando dall’alveo i fusti, che sono stati depositati a fianco del corso d’acqua".