
Il ministero delle Infrastrutture introduce nuove regole per i bagnini, esclusi molti enti di brevetto. Sfide per la stagione balneare.
Al tavolo per l’organizzazione della stagione balneare c’erano anche i rappresentanti dei bagnini, figura fondamentale e indispensabile per aprire i bagni. Il ministero delle Infrastrutture ha stabilito le nuove regole per diventare assistenti bagnanti che, al momento, hanno escluso molte associazioni che in precedenza potevano brevettare nuovi bagnini o occuparsi dei rinnovi. A questa questione si aggiunge il fatto che nella nostra provincia l’unica piscina disponibile per fare i corsi era quella a Marina di Carrara, con ripercussioni sulla gestione dei corsi di nuoto in generale e quindi anche su quelli dedicati agli assistenti bagnanti.
"Il decreto che impone la sorveglia dal 1 maggio (prima era il 15 giugno) al 30 settembre – spiega Matteo Baccei, responsabile della Cooperativa Mare Sicuro – aumenta la sicurezza sui litorali. Il problema riguarda la reperibilità dei bagnini. Bisogna considerare che molti ragazzi con il brevetto a maggio magari stanno ancora studiando e diventa difficile coprire il fabbisogno. La modifica del periodo dell’obbligo di sorveglianza si lega quindi alla normativa che rinnova il percorso per ottenere il brevetto".
Solo la Federazione italiana nuoto (Fin) è autorizzata a svolgere i corsi per assistente bagnanti, perchè di fatto il docente del corso deve essere allenatore di nuoto di salvamento di secondo livello, e quindi sotto affiliazione del Coni. "Dalla riforma – dice Baccei – sono state escluse le associazioni di salvamento e Fisa per esempio. Viene da sè quindi che il numero di bagnini brevettati sono inferiori e a questo si aggiunge la questione delle piscine che nel nostro territorio mancano. L’unica è quella di Marina di Carrara. Come cooperativa quindi abbiamo ancora dei buchi di personale da coprire ma siamo fiduciosi di riuscire a soddisfare la domanda".
Ci sono conseguenze anche nella riorganizzazione del lavoro. Alcuni operatori balneari potranno scegliere di rimanere chiusi per gran parte del mese di maggio se non riusciranno a trovare il personale da posizionare in spiaggia. Questa riforma del settore però fa riflettere anche sulla professione del bagnino. Potrebbe essere volontà del legislatore far diventare questo mestiere sempre più specialistico visto l’onere che porta con sé? Sicuramente l’intero settore balneare dovrà adeguarsi ai cambiamenti.
Laura Sacchetti