Lunigiana, 13 gennaio 2023 - Saranno sempre di meno e avranno troppi pazienti da gestire. Gli ambulatori dei medici di famiglia in Italia chiudono al ritmo di due al giorno e anche in Lunigiana sono troppi i dottori anziani che lasciano rispetto ai giovani neo specializzati che debuttano. Ma ieri la Società della Salute della Lunigiana ha comunicato una buona notizia. Sono in arrivo quattro nuovi dottori di medicina generale: tre per la bassa Lunigiana e uno per la alta.
"Forze fresche che prenderanno servizio nel giro di poche settimane - commentano il presidente e il direttore facente funzioni della Sds della Lunigiana, Riccardo Varese e Amedeo Baldi - Questo arrivo testimonia l’impegno che il Consorzio sta mettendo in campo per fare fronte a un problema che attanaglia tutta l’Italia". Varese e Baldi affrontano anche la questione riguardante la nuova normativa regionale relativa della Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica). In particolare fanno riferimento al caso accaduto sabato 7 gennaio a una paziente che si era recata al poliambulatorio di Aulla, cercando la Continuità Assistenziale senza riuscire a usufruire del servizio. "Invitiamo questa utente a un incontro per un chiarimento diretto" precisano Varese e Baldi, che desiderano ringraziare gli operatori del servizio di Continuità Assistenziale per la loro abnegazione professionale. "Una situazione che sabato 7 gennaio, per 12 ore, ha concentrato il servizio di Continuità Assistenziale tutto sulla sede di Villafranca, che in quel lasso di tempo ha avuto ben 53 accessi", fanno notare. Le sedi della Continuità assistenziale in Lunigiana sono quattro: Aulla, Gragnola di Fivizzano, Villafranca e Zeri, oltre a Montedivalli di Podenzana nei giorni prefestivi e festivi. E recentemente, proprio per carenza di medici, la sede di Aulla è stata costretta a coprire il territorio di Montedivalli anche nei giorni prefestivi e festivi. In funzione c’è un sistema telefonico di salvaguardia, che trasferisce le chiamate al cellulare di servizio del medico della Continuità Assistenziale, se non vi è risposta al numero di telefono fisso della sede di questa. Nel caso di mancata risposta anche al cellulare di servizio, la chiamata viene trasferita alla centrale del 118, a cui sono segnalate le carenze, le eventuali criticità e gli accorpamenti di sede. Da sottolineare, poi, che in caso di assenza del medico, le sedi della Continuità Assistenziale della Lunigiana sono accorpate a quella limitrofa per garantire il servizio. L’accesso a questo avviene tramite contatto telefonico, con il medico che valuta se effettuare visita domiciliare ambulatoriale o rispondere telefonicamente.