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Cronaca

Nuovo ospedale, una vera odissea per arrivare in auto

Vetture rimosse e dipendenti in balìa degli autobus che non bastano

L’EDIFICIO Problemi a non finire per accedere al Nuovo Ospedale delle Apuane

Carrara, 5 dicembre 2015 - Hanno 400 posti dedicati, ma ogni giorno devono fare i conti con carro attrezzi e rimozioni. Sono i dipendenti del Nuovo ospedale delle Apuane che, una volta entrati al lavoro, non sanno se all’uscita ritroveranno la propria auto. I posteggi riservati al personale, soprattutto nel turno delle 14, sono regolarmente occupati dai colleghi che entrano la mattina e che smontano a quell’ora. «E’ una situazione che poteva essere prevista – racconta un gruppo di infermieri carraresi che ogni giorno si recano in viale Mattei per lavorare –, ma nessuno ha voluto affrontare il problema. Si sapeva che i 400 posti sarebbero stati occupati da chi fa il turno precedente. Noi siamo un gruppo di Carrara che è costretto a arrivare al Noa in autobus perché in auto non è possibile.

Prendiamo il bus a Carrara alle 12,25 e arriviamo intorno alle 13 per entrare alle 14. Altrimenti siamo costretti a prendere la linea delle 13,35 e rinunciare al servizio mensa. Un disagio prevedibile di cui abbiamo informato sia i sindacati che l’azienda, ma nessuno sempre interessarsi senza che nessuno si muovesse. Ogni giorno siamo costretti a posteggiare fuori delle strisce e le auto vengono regolarmente portate via dal carro attrezzi. Gli unici che hanno una convenzione per posteggiare negli stallia pagamento sono gli ex dipendenti Dussmann che pagano 10 euro al mese». Un disagio che si ripete ogni giorno e che a poche settimane dall’apertura del Noa si aggiunge ad altri problemi come quello dei posti letto risicati, dei cellulari che non funzionano, della zona a rischio idrogeologico che impone l’accensione delle pompe 24 ore su 24.

«Alcuni medici – prosegue la protesta degli infermieri posteggiano nei posti dei disabili, non funzionando i cellulari c’è l’interfono sempre acceso che invita gli interessati a spostare l’auto in sosta vietata. Per non parlare dei posti letto. Sono pochi e il territorio non è attrezzato per i ricoveri alternativi. Presto ci troveremo a mandare i pazienti a Livorno o Pisa. Questi problemi esistono anche in tutti gli altri nuovi ospedali realizzati dalla Regione a Prato, Pistoia, Lucca. Si poteva prevedere qualcosa di più prima di aprire una struttura che ha tutti questi problemi annunciati. Per non parlare della gabbia di Farenheit che impedisce ai cellulari di funzionare, per cui è impossibile contattare un medico e per il paziente che arriva al pronto soccorso non è nemmeno consentito avvisare i parenti».