
Il Piano dell’arenile rischia di mettere in ginocchio il ‘gigante’ che presidia la costa apuana ormai da quasi cento anni: il suo profilo unico è visibile da chilometri da distanza, anche dalle Apuane. Una delle poche ex colonie del litorale apuano in mano privata ancora operativa, rimasta quasi intatta se non fosse per alcuni interventi che ne hanno modificato in parte l’aspetto negli anni ’70 per rispettare la normativa sulla sicurezza. Opere che sono però servite tenerla viva e non uno scheletro vuoto preda del degrado come accaduto per esempio alla vicina Motta. Un gigante che lavora tutto l’anno, dà occupazione a tante persone e ospita centinaia di turisti. Dal 2001 è gestita dalla Verve, che l’acquista a titolo definitivo dalla Fiat nel 2004. In tutto 800 posti letto, evidenziano il vice presidente Doriano Cranco e il direttore di struttura Francesco Ferraro: 30 camere doppie nelle due ali a fianco del corpo centrale, poi altri 600 nella torre su 50 camerate e 25 camere da 4 posti letto. Gli altri posti letto si trovano in altre residenze dislocate nella proprietà da 50mila metri quadri: Mimosa, Pineta, Terrazze e Tamerici. 50mila metri di proprietà. Piscina, una grande pineta e un teatro autorizzato per 800 posti in piedi e 400 seduti. "La nostra clientela è varia – raccontano -, in buona parte arriva dai grandi circoli come quelli di Fiat, Telecom, Eni, dipendenti comunali, Intesa Sanpaolo. Scelgono noi perché hanno bisogno di molti spazi e per i prezzi: al massimo in alta stagione 70 euro tutto incluso. Poi gruppi internazionali di giovani belgi e francesi, i campi religiosi come Neocatecumeni evangelici, Rinnovamento dello Spirito Santo. Abbiamo ospitato anche la convention dei Giovani Fratelli Musulmani di Milano, circa 300 persone. Un dato su tutti: al 30 settembre abbiamo avuto 55 presenze, ossia pernottamenti, e il 10% di gruppi di disabili con associazioni come Anffas Genova, Sant’Egidio Genova Liguria, sei cooperative sociali delle case protette di Torino, altre 4 cooperative sociali dalla Lombardia".
E non è tutto. Proprio nelle settimane autunnali ad esempio la Torre Marina ospita da 3 anni un’iniziativa della Scuola Natura del Comune di Milano: "Medie ed elementari staccano una settimana e da lunedì a venerdì vengono qua insegnanti, studenti e animatori per escursioni sul territorio, per studiare l’ambiente marino, le pinete. Parliamo di 200 bambini più insegnanti e muovono un grande indotto sul territorio: pullman, Centro sub Alto Tirreno, souvenir e artigianato. E ancora il jam camp di Carrara che muove altre 5.500 presenze su tre settimane fra giugno e luglio". Un giro che porta un’occupazione invernale di 40 persone per salire a 80 verso maggio e 140 in piena stagione fra servizi alberghieri ed educativi. "Nel periodo della tassa di soggiorno abbiamo fatto 40mila presenze e verseremo 30.805,50 euro di tassa di soggiorno – concludono -. Torre Marina genera un fatturato di 2,5 milioni l’anno e il 40% va al personale, quasi tutto apuano". Francesco Scolaro