Blasco Bonito denuncia disservizi anche al Noa. "Ho accompagnato mia moglie Laura per una gastroscopia e, nonostante avessimo già l’appuntamento, all’ingresso ci hanno detto di passare dal Cup – scrive –. Una volta al Cup vediamo una fila vecchio stile perché il display è spento e non ci sono i numeri. Dopo ci dicono che non serviva fare la fila, bastava avere l’appuntamento. Andiamo al reparto dove ci danno un numero. Laura fa l’analisi ma le danno un foglio da portare al Cup perché le hanno fatto anche una biopsia. Torno al Cup e faccio nuovamente la fila. Qualcuno mi dice che sono vari giorni che non funzionano i numeri – prosegue Bonito –. L’impiegata mi spiega che le macchine funzionano ma mancano i rotolini di carta. E poi aggiunge ’lei vede qualcun’ altro oltre a noi in giro? Sono tutti in ferie’. Torno da mia moglie con foglio vidimato al reparto ma non c’è nessuno allo sportello. Devo solo riconsegnare il documento, ma aspetto pazientemente. Dopo dieci minuti la pazienza finisce e apro la porta e chiedo se c’è qualcuno, mi rispondono che arriverà qualcuno, poi si affaccia un dottore e mi chiede se devo solo consegnare il foglio. Dico sì, lo consegno e così riusciamo ad andare via. Ma prima occorre pagare tre euro di parcheggio per essere stati lì due ore, invece che mezz’ora come avrebbe dovuto essere".
CronacaOdissea per una gastroscopia