Odissea al pronto soccorso, ore di attesa senza alcuna cura

La disavventura di Stefano Rivieri arrivato al Noa con un’infezione e ’abbandonato’ per ore nei corridoi. “Volontariamente me ne sono andato all’ospedale di Cisanello dove mi hanno fatto tutte le terapie”

Medici in corsia (Foto repertorio Ansa)

Medici in corsia (Foto repertorio Ansa)

Massa, 30 settembre 2024 – “Mi sono sentito abbandonato – è lo sfogo di Stefano Rivieri, dopo un disavventura al pronto soccorso dell’ospedale delle Apuane. “Ho eseguito l’accesso il giorno 11 settembre alle 15,30 circa con l’ambulanza della Misericordia in codice giallo - racconta il paziente - su indicazione del medico circa una sospetta reazione avversa ad antibiotico. Sono arrivato con pressione 80/60 e al triage mi è stato assegnato il codice 4, nonostante il mio stato generale scadente. Avevo la febbre alta da più di 12 giorni, dolore in regione anale da 3 giorni, disidratato e con sospetta infezione in corso. Non ho ricevuto altro monitoraggio se non la saturazione e pressione arteriosa: niente Ecg, niente prelievo venoso. La temperatura – prosegue Stefano Rivieri - mi è stata misurata dopo un’ora su mia richiesta giustificando la presenza di un solo termometro in tutto il Pronto soccorso: avevo 38 di febbre. Mi è stato fatto il tampone Covid, negativo. Più volte – è il racconto dell’odissea che capita spesso a chi si reca al pronto soccorso – ho chiesto paracetamolo e di essere idratato senza risultato. Soltanto una Oss, dopo circa 2 ore, mi ha gentilmente dato un bicchiere d’acqua”.

Ma non è finita: “Un’infermiera, vedendomi in barella in quanto da giorni non riuscivo a stare seduto, mi ha denigrato con una sua collega dicendo che sono giovane e quindi posso stare seduto senza occupare una barella. Dopo 4 ore ancora non ero stato preso in carico e ho chiesto spiegazioni, perché stavo molto male. Soltanto una tirocinante si è interessata a me. Viste le condizioni di abbandono ho lasciato il pronto soccorso di Massa e sono tornato a casa. I miei familiari mi hanno somministrato paracetamolo e antidolorifici. La mattina seguente mi sono recato, accompagnato, all’ospedale di Cisanello nel reparto di chirurgia generale dove mi è stato riscontrato un ascesso batterico perianale che stava evolvendo in sepsi. Mi è stato allora inserito il drenaggio e ancora stiamo monitorando la situazione con i medici specialisti”.

Stefano Rivieri ha inoltrato una Pec all’Ufficio relazioni con il pubblico dell’ospedale massese il 18 settembre 2024 raccontando la sua odissea tramite l’apposito modulo del reclamo “ma ancora non ho ricevuto risposta alcuna”. Una delle tante storie che si verificano nel pronto soccorso dove la mancanza di medici e di personale crea situazioni da girone infernale difficilmente gestibili, dove a farne le spese sono i pazienti.

A.M. Fruzzetti