
di Andrea Luparia
Sabato deve fare il tampone, dai privati, perchè lunedì dovrà partire, prima dell’alba, per andare a fare un concorso in provincia di Viterbo. Andata e ritorno in auto per evitare, causa covid, treni e alberghi. Perdendo ore di lavoro ("ho chiesto un giorno di permesso non retribuito") e facendosi accompagnare dal marito ("ha preso un giorno di ferie"). La dura vita del docente precario la racconta Francesca Zanetti, 48 anni, attualmente insegnante al “Montessori“, Liceo delle Scienze Umane. Oltre a fare l’insegnante, la professoressa Zanetti è anche mamma di due minorenni (un maschio e una femmina) e per l’imminente trasferta ha dovuto chiedere aiuto anche a una nonna, perchè venga a dormire ad Avenza, dove la professoressa abita con tutta la sua bella famiglia. Alla domanda se, come dire, “il gioco vale la candela“, sospira. "E’ un concorso straordinario, su base regionale, riservato a chi vuole insegnare Filosofia e Scienze Umane. Bisogna avere insegnato almeno tre anni, di cui almeno uno quella materia. Ma in tutta la Toscana ci sono solo 7 posti per questo ruolo. E non sappiamo dove. Gli altri sono stati accantonati per il concorso ordinario che ci sarà non si sa quando. Se lo passo mi basterebbe essere idonea, per passare almeno di fascia". In attesa di sapere come andrà, un dato è certo. Le spese non saranno poche.
"Il Ministero ha stabilito che dobbiamo fare il tampone non prima di 48 ore dal concorso. Il concorso è lunedì quindi dobbiamo farlo sabato. Il Ministero specifica che dobbiamo farlo in strutture pubbliche, ma non ho sintomi quindi non ho alcuna precedenza. Tantomeno la certezza che mi fanno il tampone sabato! Così dovrò farlo in una struttura privata, costo 50 euro. Poi c’è il viaggio e una giornata persa di lavoro".
Alla domanda del cronista su quanto guadagna, Francesca Zanetti non glissa: "Prendo tra i 1.400 e i 1.450 euro al mese. Quando lavoro. A luglio e agosto ho la disoccupazione, la Naspi insomma. E’ da 10 anni che insegno facendo la precaria ma anche prima ero nel mondo della scuola, come assistente alle comunicazioni". E a proposito di spese, la professoressa si sta specializzando per fare l’insegnante di sostegno (quelli che a scuola seguono i portatori di handicap). "Sto facendo un corso che costa ben 2.500 euro, che per una famiglia non sono pochi. Ma la ministra esige anche per questo lavoro di superare un concorso per entrare di ruolo. Eppure il mio è un corso che prevede tre prove molto selettive". Per finire, la professoressa fa un commento amaro: "Un concorso straordinario mentre si lavora, c’è la Dad, facciamo un corso...Noi precari la stabilizzazione speravamo di essercela già meritata". Giusto.