Carrara, 8 gennaio 2022 - Quando si arriva davanti alla lunghissima vetrata di Gemag Serramenti che si affaccia su via Aldo Pucciarelli, a Carrara, un annuncio più di tutti balza agli occhi: "Si assumono operai serramentisti". C’è un cartello bianco con una scritta rossa. Se ne sta lì appeso ormai da un anno almeno, una notizia un po’ originale su un territorio che ha fame di lavoro che non dovrebbe aver bisogno di grande pubblicità: basta il passaparola di bocca in bocca. Qualcosa però non va: gli operai non si trovano da un anno. Intanto il lavoro da fare cresce, aumenta settimana dopo settimana grazie ai tanti bonus che servivano al rilancio del paese nella fase post pandemica. L’azienda va in affanno, non riesce a rispettare i tempi dei preventivi con la produzione tipica di un’impresa artigiana che opera nel settore da quasi 50 anni.
I magazzini si riempiono di prodotti che non si riescono a installare nelle scadenze previste. Un paradosso che racconta la titolare, l’architetta Marilena Pucciarelli. "Certo, qualcuno si è presentato per il posto di lavoro ma oltre a non intercettare persone molto qualificate non sono riuscita neppure a trovare persone disposte a imparare". Neppure a mettersi in gioco come spiega la stessa imprenditrice: chi prima doveva andare in vacanza, chi non poteva comunque essere inserito in una mansione che richiede forza fisica. "Non ho problemi di età, non impongo condizioni perché ho bisogno – racconta ancora -. Siamo anche passati dal Centro per l’impiego, ci siamo iscritti su Indeed e altri siti". Niente da fare. Un logorio costante che spingerebbe quasi a mollare, almeno a non accettare più commesse con il rischio di perdere clienti.
Ma l’imprenditrice non vuole cedere alla tentazione perché quell’azienda è della famiglia, l’ha costruita e fatta crescere il padre Aldo la cui foto campeggia ancora in ufficio, scomparso ad agosto di quest’anno: "L’ha creata 48 anni fa, io avevo 5 anni all’epoca. Aveva iniziato con un piccolo laboratorio in società e nel 1982 ha costruito questo capannone che poi ha fatto crescere. Siamo arrivati ad avere anche 17 o 18 dipendenti, siamo artigiani stimati sul territorio grazie al passaparola, lavoriamo molto sul territorio ligure e abbiamo operato in Corsica e Francia. Una ditta solida che cerco di portare avanti con le stesse caratteristiche". E’ cresciuta, nel vero senso della parola, dentro la Gemag: "A 27 anni dopo la laurea in architettura mio padre mi ha ‘sbattuto’ in officina per 8 mesi a costruire i serramenti perché voleva che conoscessi il lavoro dall’interno per poter dirigere. Da una decina di anni la dirigo con il suo supporto, lui è sempre rimasto in azienda fino all’anno scorso quando si è ammalato ed è mancato ad agosto". L’azienda è quindi un ricordo, un pezzo di vita del padre che non vuole lasciare.
"Dopo una ristrutturazione nel 2015, fino all’anno scorso era andato tutto bene. Poi è iniziato il delirio. Il lavoro è aumentato notevolmente (con le pratiche del superbonus da chiudere entro fine anno in particolare ndr): ho iniziato a cercare personale qualificato ma non l’ho trovato". Così rispettare i tempi è diventato impossibile. "Al momento siamo 5 operai e 4 persone in ufficio, 10 in tutto con me. Mi servirebbero 2 operai in più: prima in 2 mesi circa dai rilievi si completavano i lavori, oggi siamo in ritardo di 4 o 5 mesi. Sono costretta a fare uscire gli operai dal laboratorio per installare e così si blocca la produzione" o viceversa. E Gemag cerca ancora. Due operai "con voglia di lavorare. Basta presentarsi in sede o chiamare il numero 0585 858570".