REDAZIONE MASSA CARRARA

Omaggio a Baracchini. Un pilota ’re del cielo’

Stamani a Villafranca la cerimonia al monumento dedicato all’eroe di guerra

Omaggio a Baracchini. Un pilota ’re del cielo’

Terzo di sette figli, irrequieto, eroe di guerra e soprattutto asso dei cieli. Flavio Torello Baracchini sarà ricordato questa mattina a Villafranca, grazie alla sezione di Massa Carrara dell’Associazione Arma Aeronautica e al Comune di Villafranca.

Sarà un modo interessante di ripercorrere la vita e le gesta di un pilota nato nel cuore della città, che non ha mai dimenticato le sue umili origini ed è entrato a far parte di una élite destinata a pochi. Baracchini era uno degli assi dell’Aeronautica, nato a Villafranca e cresciuto nel borgo, che riuscì a emergere senza dimenticare le sue origini, tanto da tornare a Villafranca, una volta finita la guerra, a lavorare con la famiglia, come piccolo imprenditore. Appuntamento alle 9,30 con il ritrovo dei partecipanti in piazza Aeronautica, davanti al municipio e inizio del corteo per raggiungere il monumento dedicato all’eroe, con successiva alzabandiera e deposizione di una corona. Alle 10 la commemorazione ufficiale al Museo etnografico, coi saluti del sindaco Filippo Bellesi, a seguire il presidente della sezione provinciale dell’Associazione Arma Aeronautica, tenente Ferdinando Sacchetti, ricorderà alcune gloriose azioni compiute dall’eroe durante la Prima guerra mondiale. Per finire, alle 11, una Santa Messa, nella chiesa parrocchiale di San Francesco, con lettura della preghiera dell’aviatore. Baracchini fu aviatore italiano, asso del Servizio Aeronautico del Regio Esercito, componente aerea dell’allora esercito del Regno d’Italia, medaglia d’oro al valor militare durante la Prima guerra mondiale. Conseguita la maturità all’istituto tecnico della Spezia, si arruolò volontario e finì nel terzo reggimento telegrafisti, che però non era adatto alla sua indole. Lui sognava di volare, ma volare era destinato ai nobili, prendere una decisione simile all’epoca non era semplice.

Quando diventò cacciatore, in 15 giorni compì 27 voli, cinque combattimenti, due atterraggi di fortuna, per poi diventare ‘asso’, termine che identificava un pilota che aveva al suo attivo cinque vittorie aeree. La sua vita fu fatta di combattimenti, ferite, degenza, ma anche del successo di essere il primo pilota di caccia a conseguire la medaglia d’oro al valor militare.

Monica Leoncini