Omaggio a don Luigi. Una mostra sull’attività svolta in mezzo secolo alla Madonna degli Uliveti

Appuntamento sabato al Museo etnologico dopo una messa al Santuario. La comunità lo ricorda in occasione del 25° anniversario della scomparsa. Bonacoscia era anche il cappellano delle fabbriche della zona industriale. .

Omaggio a don Luigi. Una mostra sull’attività svolta in mezzo secolo alla Madonna degli Uliveti

Appuntamento sabato al Museo etnologico dopo una messa al Santuario. La comunità lo ricorda in occasione del 25° anniversario della scomparsa. Bonacoscia era anche il cappellano delle fabbriche della zona industriale. .

Venticinque anni fa se ne andava don Luigi Bonacoscia, congedandosi dalla vita terrena con queste parole "La mia morte sia una festa. La mia morte sia una liturgia di gioia!" Parroco della Madonna degli Uliveti, cappellano della Zona industriale apuana, animatore e promotore di attività culturali, artistiche, folkloristiche, sarà ricordato sabato 9 novembre e nell’occasione sarà celebrata una messa in suo ricordo alle ore 17.30 al Santuario della Madonna degli Uliveti. Seguirà la visita al Museo etnologico dove saranno esposte foto di don Luigi e delle attività svolte nei suoi 50 anni di vita trascorsa nella comunità parrocchiale della Madonna degli Uliveti. Da ricordare che in questo 2024 ricorre anche il centenario della nascita di don Bonacoscia, nato il 21 giugno 1924 a Turano.

E’ in famiglia che Luigi riceve la sua prima educazione religiosa, da genitori che hanno dato alla Chiesa (di sei figli) tre sacerdoti e una suora, morta a 24 anni. Viene ordinato sacerdote dal vescovo monsignor Boiardi nel 1949 e il 1 ottobre 1953 viene eletto primo parroco della parrocchia della Madonna degli Uliveti, incarico che conserverà fino al giorno della sua morte, avvenuta il 9 novembre 1999. Mezzo secolo vissuto tra la gente e per la gente, occupandosi anche della zona industriale, diventando cappellano degli stabilimenti in loco.

Da evidenziare il monumento al Cristo lavoratore, onorato ogni anno nel mese di maggio con deposizione di una corona d’alloro, ricordando il significato della nobiltà del lavoro umano che è il motivo principale di quella ricorrenza voluta da don Luigi. Si è dedicato inoltre ad attività sportive e culturali fondando con alcuni amici, nel 1949, l’Unione sportiva Zona industriale; nel maggio 1974 il Movimento di umanesimo sociale; nel 1960 il gruppo folkloristico ’Arcobaleno’; nel 1980 il Museo Etnologico delle Apuane e nel 1981 il Centro culturale apuano.

In questi 50 anni di attività e di impegno di don Luigi viene restaurato e ampliato il santuario e, con la collaborazione di un gruppo di volontari, si realizzano la casa delle attività parrocchiali, la scuola materna, il parco e il complesso dell’accoglienza. Uno spazio che diventa condivisione e socialità di una grande comunità, dove ogni cosa parla di don Luigi. Oggi tutte le strutture attorno al santuario vivono grazie al grande impegno e sacrificio di quei volontari, uomini e donne, che hanno accolto e continuano a mettere in pratica il messaggio di don Bonacoscia.

Angela Maria Fruzzetti