Per ricordare i ragazzi del Monte Barca fucilati a Valmozzola il 17 marzo del 1944 ieri è stato collocato all’ingresso del seminario di Pontremoli un pannello rievocativo a cura del centro studi Marano. A promuovere l’iniziativa il professor Franco Marano che da giovanissimo studente al liceo vescovile, ospite del seminario aveva scoperto una scritta lasciata nel muro dai condannati a morte. Quelle parole erano successivamente state coperte da una imbiancatura, poi la vernice si era scrostata e le scritte erano riapparse. Questi segni sul muro sono rimasti nella sua memoria e a distanza di 81 anni, in occasione dell’anniversario di quella spietata esecuzione, ha deciso di lasciare un segno di quel triste passaggio in Seminario. All’epoca dei fatti in quella sede si erano insediati i militi della X Mas, e lì erano stati trasferiti i giovani partigiani superstiti del gruppo del Monte Barca. Fatti prigionieri (quasi tutti 20enni) picchiati e torturati prima di essere portati a Valmozzola per essere fucilati avevano trascorso due giorni al Seminario, confortati da don Marco Mori e il vescovo Giovanni Sismondo. Quei giovani erano stati condannati per rappresaglia dopo l’attacco al treno alla stazione di Valmozzola il 13 marzo 1944, un’azione in cui era stato assalito un treno che trasportava tre prigionieri partigiani e rimasero uccisi sette tedeschi. La reazione era stata feroce e già il giorno seguente 13 partigiani del gruppo del Monte Barca in Comune di Bagnone, furono sorpresi da un plotone repubblichino del Battaglione San Marco della X Mas. Erano giovani spezzini più tre prigionieri russi evasi da un campo di concentramento. Tre furono uccisi e un altro riuscì a scappare, gli altri 9 rimasti vennero imprigionati nel Seminario di Pontremoli. Il 15 marzo fu decretata la condanna a morte, ma all’ultimo momento uno di loro fu salvato. Il professor Marano nonostante la giovane età, interrogandosi su quella scritta dolorosa scovata 12 anni dopo i fatti rimase colpito, pur ignorando quelle pagine di storia. Da adulto è riuscito a ricomporre i pezzi del puzzle e ha voluto rendere onore a quel sacrificio. Alla scoperta del pannello ieri era presente il rettore del seminario e preside del liceo vescovile don Pietro Pratolongo, che ha ringraziato il professor Marano per l’iniziativa. Prossimamente sarà organizzata una cerimonia ufficiale per ricordare i giovani partigiani uccisi che per il vescovo Sismondo furono martiri.
CronacaOmaggio ai giovani fucilati del Monte Barca