Omaggio alle donne della ’via del sale’

Pellegrinaggio a San Pellegrino in Alpe organizzato dalla parrocchia Madonna del Pianto di Castagnola .

Omaggio alle donne della ’via del sale’

I partecipanti al pellegrinaggio a San Pellegrino in Alpe con la parrocchia di Castagnola

Pellegrinaggio a San Pellegrino in Alpe per la parrocchia Madonna del Pianto di Castagnola in collaborazione con l’agenzia viaggi e turismo Lorenzini. Complice la bella giornata di sole, che ha reso tutto più coinvolgente, i pellegrini hanno raggiunto il santuario a 1525 metri sul livello del mare dove don Carlo Alberto Tongiani ha officiato la messa, davanti all’altare dove riposano le spoglie di San Pellegrino e San Bianco. Una giornata dedicata non solo alla spiritualità che emana quel luogo perso nello straordinario scenario dell’Appennino tosco-emiliano ma anche alla memoria, con un omaggio reso all’ottantesimo anniversario del lungo inverno 1944-45, quando file di donne apuane si inerpicavano sulle montagne per raggiungere i paesi della Garfagnana e dell’Emilia in cerca di cibo per la sopravvivenza, scambiando sale e biancheria con la farina. San Pellegrino in Alpe era una delle mete che accoglieva "donne e ragazzi anguinanti sugli impervi sentieri", dopo aver attraversato a piedi nudi, nel gelo e nella neve, l’antica e ripida via Vandelli durante quella che fu una resistenza civile.

La collega Angela Maria Fruzzetti ha raccontato alcune storie raccolte nel libro ’Impronte sulla neve-Inverno 1944/45-La via del sale’ ricordando, tra le altre, la narrazione di sua madre, Ada Balloni, quando insieme ad altre giovani donne fornesi trovò rifugio all’interno del santuario. Spaventate per la guerra e per la fame, dormivano ai piedi di quell’altare dominato dalla teca che accoglie le spoglie di San Pellegrino e San Bianco, stese sulle cassapanche o sul pavimento. E incisi sui marmi della teca, ci sono ancora i nomi di quelle ragazze di ottant’anni fa, difficili da decifrare per l’erosione del tempo. Segni che raccontano il passaggio delle donne apuane della ’Via del Sale’, cifre indelebili rimaste scolpite tra le mura di quell’antico santuario e che oggi si fanno memoria.

Anche don Carlo Alberto ha ricordato un triste episodio legato a quei giorni di guerra, riferito a sua madre. San Pellegrino e San Bianco riposano distesi con la testa e il busto in territorio modenese mentre il resto del corpo è in territorio toscano, provincia di Lucca. Il confine tra le due regioni taglia in due quel luogo colmo di spiritualità e devozione, attraversando il santuario e anche un tipico locale dove il caffè si beve in Toscana e si paga invece in Emilia. Brunella Nicolini ha guidato la comitiva che si è poi radunata in un tipico ristorante della zona degustando prodotti tipici del luogo, tra cui prelibatezze a base di funghi e castagne.