Carrara, 15 gennaio 2022 - Omicidio alla colonia Vercelli: l’assassino potrebbe essere rimasto ore a fianco del cadavere di Paolo Fiorentino prima di andarsi a costituire. Ieri è stato affidato ai medici legali pisani Aniello Maiese e Alice Chiara Manetti il compito di eseguire l’autopsia sul corpo del 46enne originario di Chieti trovato morto giovedì mattina in un alloggio abusivo dell’ex Campo profughi.
La prima a dare l’allarme fu, verso le 8, un’amica di Fiorentino che era passata preoccupata perché quest’ultimo non rispondeva al cellulare. Al momento di entrare nell’alloggio la donna ha raccontato di aver incrociato il presunto assassino, Francesco Di Blasi, 67 anni di Palermo, che da alcuni mesi divideva il tetto con la vittima. Quest’ultimo le avrebbe detto semplicemente che Paolo "stava male" prima di precipitarsi fuori facendo perdere le proprie tracce. L’uomo era in realtà diretto alla vicina stazione dei carabinieri dove, prima delle 9 di giovedì, si è costituito raccontando che nella casa che aveva occupato "era successo qualcosa".
In quegli stessi istanti, intanto, è arrivata al 112 anche una telefonata che segnalava la presenza del corpo senza vita di Fiorentino. Dopo una lunga giornata di rilievi Di Blasi, difeso dall’avvocato Francesco Vetere, già giovedì sera è stato messo in stato di fermo nel carcere di Massa, ma al momento restano ancora molti gli aspetti irrisolti di questo delitto. Proprio per questo il pubblico ministero Elena Marcheschi ieri ha disposto l’autopsia sulla salma dal cui esito si spera di ricavare importanti dettagli. Di Blasi fin da quando si è presentato in caserma è apparso confuso e incerto nel raccontare quegli attimi concitati di cui è sembrato ricordare poco. Lo stesso 67enne non è stato in grado di spiegare come si fosse procurato una ferita alla mano che, nella serata di giovedì, gli è stata curata al pronto soccorso del Noa. Un altro aspetto decisivo sul quale l’autopsia dovrebbe fare luce è quello dell’ora del decesso. Con l’avanzare delle indagini sta diventando sempre più accreditata l’ipotesi che il colpo mortale sia stato inferto diverse ore prima del ritrovamento del cadavere e questo vorrebbe significare che poi l’assassino sarebbe rimasto a lungo a fianco della salma. Inoltre appare oramai acclarato che la vittima sia stata colpita con diverse coltellate, ma solo l’esame autoptico potrà dire con certezza quante siano state e quale sia stato il colpo mortale. Un ultimo aspetto che starà adesso ai medici legali portare alla luce è se Fiorentino, così come Di Blasi, avesse assunto alcool al momento della lite che gli sarebbe poi stata fatale. L’autopsia dovrebbe tenersi già stamani e i primi esiti sono attesi per l’inizio della prossima settimana, intanto sempre oggi davanti al gip Marta Baldasseroni si terrà l’udienza di convalida del fermo di Francesco Di Blasi. Il 67enne siciliano, volto noto alle forze dell’ordine e con alle spalle già diversi precedenti specifici, è ora accusato di omicidio volontario. Nel frattempo l’appartamento dove è stato consumato l’omicidio è stato messo sotto sequestro e non si esclud e che nei prossimi giorni i carabinieri non vi possano effettuare nuovi sopralluoghi.