Per curarsi al day hospital oncologico del Monoblocco i pazienti arrivano persino da Trapani o Brescia, a conferma che il reparto diretto dal dottor Andrea Mambrini non è solo un fiore all’occhiello della sanità apuana, ma anche un punto di riferimento in Italia per i “loco trattamenti“, che aggrediscono il tumore proprio in modo mirato riducendo gli effetti collaterali. Trattamenti specifici che vengono effettuati nei casi in cui le normali cure oncologiche non danno risultati. Ma il day hospital non è solo un reparto dove si curano i tumori, il day hospital è soprattutto una filosofia di cura, che unisce il benessere spirituale a quello fisico.
L’ultimo esempio in questo senso è proprio l’esibizione dell’étoile Rachele Buriassi, ma al reparto di oncologia negli anni hanno fatto tappa per un saluto ai pazienti personaggi come Renzo Arbore, Mariangela Melato, Elio e le storie tese, il maestro Giovanni Allevi e tanti altri. A dimostrazione che la ‘leggerezza’ aiuta i pazienti ad affrontare la malattia con uno spirito più positivo. E di positivo al day hospital ci sono tante cose, a cominciare dallo speciale rapporto con la città e le associazioni, che non perdono occasione di donare qualcosa che possa alleviare la sofferenza, fosse anche una chitarra o un amplificatore come è successo ultimamente dopo che qualcuno li aveva rubati dal reparto.
"In totale sono circa seimila i trattamenti che vengono effettuati ogni anno in reparto – spiega Andrea Mambrini – , seguiamo circa 750 nuovi casi oncologici e circa 200 onco ematologici, con una media di circa 45 terapici al giorno. Tra le neoplasie più diffuse ci sono quelle della mammella con circa duecento casi, quelle polmonari sui 150 casi e quelle gastroenteriche con un’ottantina di casi. Siamo un punto di riferimento per la Provincia ma anche a livello regionale e non solo, per fare le terapie loco regionali arrivano dal nord e dal sud, ieri c’erano ricoverate due pazienti da Brescia e da Trapani". Insomma un reparto che per macchinari (è dotato anche del casco che raffredda il cuoio cappelluto ed evita la perdita di capelli nel settanta per cento dei casi) e professionalità è apprezzato oltre i confini, ma che da sempre si distingue per seguire i pazienti nel loro complesso.
"Tengo in modo particolare al clima che si è creato in reparto – prosegue il dottor Mambrini, cerchiamo di fare sentire i pazienti come a casa, li circondiamo con un ambiente familiare, vogliamo capiscano che non pensiamo solo a curare la loro malattia ma ci prendiamo cura di loro a tutto tondo. A questo servono le iniziative che facciamo, e la città come nel caso della chitarra rubata ha risposto in maniera importante. Cerchiamo di migliorare sempre, la nostra oncologia effettua i trattamenti più aggiornati e innovativi a livello di immunoterapia, bersaglio molecolare e chemioterapia, e a breve ci sarà un importante incontro a livello regionale sull’ipertermia esterna, una metodica emergente già consolidata che potrebbe iniziare ad avere ruolo importante nella cura del tumore".
Alessandra Poggi