Carrara, 5 ottobre 2023 – Questa volta i migranti scesi dalla nave sono stati 176. Puntuale l’arrivo della Open Arms al porto di Marina, apparsa all’orizzonte ieri pomeriggio in una giornata molto calda, pronta per entrare in banchina, pochi minuti prima delle 15. Ad attendere sul pontile ‘Buscaiol’ la ong, al suo secondo arrivo al porto marinello a distanza di meno di due mesi, la solita nutrita presenza tra forze dell’ordine, Croce Rossa, Protezione Civile, Autorità Portuale e Capitaneria di Porto. Proprio come in occasione del precedente sbarco della Open Arms, lo scorso 22 agosto, i migranti attendono a poppa dell’imbarcazione, uno vicino all’altro.
Complice probabilmente il lungo viaggio e la stanchezza accumulata in tante ore di navigazione, il gruppo però, a differenza della volta precedente, ha accolto l’ingresso in porto con un ‘rumoroso’ silenzio, a fronte dell’atteggiamento invece ben più festoso nell’occasione dello sbarco agostano, quando ci furono applausi, grida e qualche balletto accennato. Novità, se così si può chiamare, di questo sbarco a Marina, il settimo dall’inizio dell’anno, è la curiosa presenza a bordo di una gatta. L’animale, tra i primi che sono stati fatti scendere, si chiama Cookie, e ha affrontato il viaggio verso il Nord Africa e poi la traversata del Mediterraneo insieme alle donne della sua famiglia, nonna Naves, mamma Wedad e la nipote Ganan, giunte dalla Siria.
Dei migranti a bordo della Open Arms, i primi a scendere sono stati un uomo sulle stampelle e una donna con alcuni problemi di salute. Come poi di consueto, dopo le persone con patologie cliniche, a scendere sono stati i minori, le donne, e per ultimi gli adulti. Molto nutrito, rispetto anche ai precedenti sbarchi, il numero di minori non accompagnati a bordo, ben 94, che saranno poi distribuiti come nelle precedenti occasioni nei centri di accoglienza disponibili fuori regione. Dopo circa un’ora dall’inizio delle procedure di sbarco, un ragazzo, di giovane età, ha deciso volontariamente di forzare il cordone dei controlli e provare la fuga verso l’uscita del porto sul lato del viale. Grazie però alla numerosa presenza delle forze dell’ordine in ogni punto della banchina, il ragazzo è stato prontamente fermato dopo una corsa di alcune decine di metri, e ricondotto sulla nave insieme al resto del gruppo.
Anche ai padiglioni Imm le procedure di identificazione, controllo e sostentamento sono proseguite senza grossi problemi durante l’intero pomeriggio. Alla Imm, poco distante dalle sedie per i migranti, anche la gabbietta destinata alla gatta a bordo, che è stata controllata e nutrita dal personale sanitario presente. Dei migranti giunti ieri al porto, solo una parte rimarrà in Toscana, come ricordato dal Prefetto Guido Aprea presente sulla banchina. "Le condizioni di salute dei 176 migranti a bordo sono mediamente buone – ha spiegato il prefetto Guido Aprea – e di questi, 94 sono minori non accompagnati. Il dato potrebbe poi cambiare dopo le fasi di identificazione. A bordo sono stati individuati cinque casi clinici, definiti dai medici come non gravi, in più c’è anche una donna incinta. La distribuzione prevede 84 persone, tra minori e adulti, in Toscana, poi altri in Liguria. Invece Lombardia, Emilia Romagna e Veneto accoglieranno un’altra parte di minori non accompagnati".
Il grande numero di piccoli i è stato commentato anche dalla sindaca Serena Arrighi, che nell’elogiare il lavoro svolto con la prefettura per organizzare l’accoglienza, e sul ruolo di Marina di Carrara porto sicuro, ha però rimarcato la necessità di trovare delle soluzioni nel breve termine per la distribuzione. "Lo sbarco si affronta con un protocollo che funziona bene di cui andare orgogliosi – ha aggiunto la sindaca –. I minori sono tanti e questo è il vero problema, perchè iniziano ad essere veramente poche le strutture disponibili. In ogni caso stiamo facendo un lavoro egregio con la Prefettura".