Tramandare il dialetto ma nel segno del divertimento. Parliamo dell’eclettico Enzo Marco, scrittore, pittore, artista della scrittura, ma soprattutto inventore dell’oroscopo in carrarino. L’idea a Enzo Marco era venuta cinque anni fa, quando si era messo a tradurre l’oroscopo di Barbanera in dialetto, e siccome lui la barba invece di nera ce l’ha bianca, l’aveva chiamato l’oroscopo di Barbabianca. Poi l’idea di fare un oroscopo tutto suo, non proprio legato alla lettura delle stelle, un mix tra il serio e lo scherzoso che ormai è il tratto distintivo del suo oroscopo tutto in dialetto. Prima ancora di scrivere l’oroscopo in carrarino, Enzo Marco si era divertito a tradurre con il nostro idioma numerosi racconti, da Pinocchio al ‘Piccolo Principe’, il tutto nel suo studio ricavato nella mansarda di casa, quello che lui chiama "la mia grotta di Alì Babà". Dall’oroscopo al calendario in carrarino il passo è stato breve, e così Enzo Marco ha da poco fatto uscire la versione in dialetto dei dodici mesi dell’anno, ognuno corredato dall’oroscopo dei conseguenti segni zodiacali. "Le previsioni dei segni sono i fatti del giorno più che le previsioni – racconta Enzo Marco – a volte dico scherzosamente che so leggere le stelle e che faccio parte di una famiglia di maghi e quindi riesco a fare l’oroscopo. Ma l’idea di base è quella di tramandare l’uso del dialetto alle nuove generazioni, e farlo attraverso un oroscopo, anziché una poesia o un libro, mi sembrava più divertente. E lo è per tante persone. Gli amici della bocciofila quando esce l’oroscopo sul vostro giornale si mettono tutti attorno al giornale e si divertono a leggere i loro segni ad alta voce. Qualcuno invece a volte mi ferma e mi dice ’Enzo, proprio a me dovevi fare scappare la moglie?’ Insomma, una maniera creativa per ridere un po’ durante la giornata. Sono sicuro però che se predico una vincita al lotto non mi dicono niente – aggiunge Enzo Marco scherzando – l’oroscopo in dialetto è una forma di scrittura divertente, che con la formula delle previsioni mi dà modo di esprimere la mia creatività. Nella mia grotta di Alì Babà, lo studio che ho in mansarda, ho centinaia e centinaia di scritti".
Alessandra Poggi