
Ortopedia d’eccellenza: "Il reparto del Noa punto di riferimento per bacino e rachide"
L’ultimo giorno all’Asl 5 spezzino, dove è stato primario per undici anni, è stato un tour de force per Alberto Sancin, tra telefonate e visite ai pazienti liguri che sapevano di “perderlo”. Da oggi è in servizio come direttore della struttura di Ortopedia di Massa Carrara dell’Azienda Usl Toscana nord ovest, incarico di 5 anni ottenuto vincendo una selezione pubblica. Comincerà stamani a misurarsi con la realtà dell’ortopedia apuana, la carenza di personale, i servizi da garantire al Noa, negli ospedali di Pontremoli e Fivizzano, poi al Monoblocco di Carrara quando la riorganizzazione in corso lo consentirà. Ma qualche idea su quello che lo aspetta Alberto Sancin già ce l’ha. Ed è quasi sicuro che sarà meglio dell’Asl che ha lasciato dove in quattro anni fra pensionamenti e trasferimenti ha perso
9 ortopedici ed è rimasto a lavorare con 7 (su 16) divisi tra gli ospedali di Spezia e Sarzana, dove l’anno prima del Covid aveva fatto 280 interventi di robotica che l’organizzazione pandemica ligure ha ridotto a 20 l’anno, un centinaio nel 2023.
Oggi entra al Noa con un traguarda da raggiungere, condiviso con l’azienda sanitaria e il direttore dell’area Ortopedie e traumatologie Giuseppe Lioci: costruire una rete creando poli di eccellenza nei vari ospedali puntando sulle alte specialità specifiche. E Alberto Sancin è un esperto riconosciuto a livello nazionale in traumatologia maggiore del bacino e della colonna vertebrale. Il reparto di ortopedia del Noa potrebbe diventare dunque un punto di riferimento per tutta l’Asl Toscana Nord Ovest. Il sogno da realizzare è invece che all’Ospedale delle Apuane possa arrivare il robot per l’applicazione delle protesi che oggi è solo a Lucca.
Tra i compiti non certo facili che spettano da oggi al primario Alberto Sancin c’è però l’organizzazione quotidiana delle prestazioni ortopediche, chirurgiche e ambulatoriali all’interno della rete ospedaliera apuana. "C’è un bel lavoro organizzativo da mettere in campo – dice il nuovo primario – : conosco la situazione ma devo però verificare sul campo". E gli ospedali periferici sono al centro della sua attenzione. "La cura e il potenziamento della Lunigiana è una priorità – assicura – : può diventare una valvola importante di sfogo per attività chirurgica, magari meno complessa per la quale il Noa è più indicato".
La carenza di personale? "La dotazione sembra adeguata – dice Sancin – . Vengo da una realtà dove dei 16 medici del 2019 da quasi un anno eravamo rimasti in 7. Qui ci sono buone possibilità di coprire tutti i vari servizi. Ora ho bisogno di prendere visione dell’attuale organizzazione. Ho già parlato con i medici, con il responsabile degli ospedali lunigianesi Aliani e l’idea è di potenziare l’attività con interventi di elezione, anche di piccola e media traumatologia".
Il disegno dell’ortopedia apuana “firmata” Sancin è dunque quella di creare al Noa un reparto di eccellenza che richiami pazienti da oltre confine e garantire assistenza su tutto il territorio. A Massa Carrara il nuovo primario aveva già lavorato dal 1996 fino al 2012, dirigente medico di primo livello all’interno dell’unità operativa, anche responsabile del dipartimento per il trattamento di deformità e traumatologia del rachide. Alberto Sancin è stato tra i primi a livello nazionale a effettuare la protesica totale di ginocchio e un suo specifico campo d’interesse e approfondimento è la tecnica robotica che ora spera di poter portare a Massa. Il nuovo direttore dell’Ortopedia delle Apuane è anche socio delle società scientifiche Siot (Ortopedia e Traumatologia) e Sicv-Gis (Chirurgia Vertebrale - Gruppo Italiano Scoliosi) ed ha al suo attivo numerose pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali.