Partenza all’alba di domenica, destinazione Asmara, capitale dell’Eritrea. E partirà con il suo grande carico di professionalità e umanità l’équipe dell’Ospedale del Cuore. Tredici professionisti tra medici, infermieri e tecnici, con l’obiettivo di dare a tanti bambini quella speranza di vita che è loro negata dalle condizioni umanitarie del paese in cui sono nati. Il diritto alle migliori cure per bambini nati con cardiopatia o con il cuore malato a causa di infezioni batteriche da streptococco non riconosciute e non curate per mancanza di antibiotici. Una missione di cooperazione internazionale, finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che vede Monasterio, con il prezioso supporto dell’associazione “Un Cuore, Un Mondo”, collaborare con Mission Bambini, fondazione impegnata da anni in progetti sanitari ed educativi nei Paesi più poveri del mondo. All’équipe dell’Opa si aggiungeranno 9 persone provenienti da altre cardiochirurgie italiane.
A guidare la missione sarà Bruno Murzi, storico direttore della Cardiochirurgia pediatrica dell’Opa, ora in pensione ma grande amico di Monasterio e sempre disponibile a portare il suo contributo di conoscenza ed esperienza. Al suo fianco saranno il cardiochirurgo pediatrico Vincenzo Poli, la cardiologa Nadia Assanta e l’anestesista Paolo Del Sarto, insieme a infermieri e tecnici di perfusione dell’Ospedale. Ad Asmara il personale sanitario di Monasterio allestirà una sala operatoria e una terapia intensiva nell’ex ospedale militare, recuperato da una Ong tedesca. Sarà lì che verranno operati una ventina di bambini. I piccoli pazienti resteranno monitorati nella terapia intensiva allestita dal personale di Monasterio e, quando le loro condizioni lo consentiranno, verranno trasferiti nel reparto pediatrico del vicino ospedale di Asmara.
Due settimane di lavoro di lavoro intenso per i professionisti dell’Opa che non faranno solo interventi ma anche diagnosi: i cardiologi eseguiranno centinaia di ecografie cardiache per individuare patologie o malformazioni. Un’attività di screening preziosissima perché consente di individuare i casi più gravi, da sottoporre ad intervento nel corso di altre missioni. Un “meccanismo” virtuoso che ha permesso negli anni di salvare la vita a decine di bambini. Monasterio, supportata dall’Associazione “Un Cuore, Un Mondo”, partecipa alle missioni in Eritrea dal 2006, con la guida del dottor Murzi che ha inaugurato il progetto. E questa sarà una missione speciale per la presenza di Aisha, la scimmietta blu mascotte dei piccoli pazienti dell’Opa: tra medicinali e dispositivi, nelle valigie ci sono anche colori, adesivi e libricini di Aisha perché i piccoli pazienti eritrei si sentano coccolati durante la degenza. E da Marco Torre, direttore generale di Monasterio, arrivano i ringraziamenti per Bruno Murzi, per "l’ambasciata italiana in Eritrea e tutto il personale coinvolto nella missione, che per giorni ha lavorato per predisporre tutto il necessario".