Il contratto integrativo porta nuovi vantaggi per i lavoratori della sanità ma questo non cancella i problemi e permane lo stato di agitazione sindacale. Lo mette in chiaro Valerio Musetti, coordinatore Fp Cgil Usl Toscana Nord Ovest: "Abbiamo firmato il contratto integrativo aziendale relativo alla parte economica, per infermieri, Oss, tecnici sanitari, amministrativi, operatori tecnici, assistenti sociali e altre figure. Un accordo che destina oltre 2 milioni e 400mila euro, ben 450mila in più rispetto allo scorso anno, garantendo così ulteriori e maggiori progressioni ai lavoratori, anche con l’utilizzo delle risorse destinate all’elevata qualificazione. Un aumento salariale, un aumento di progressioni e di sviluppo professionale. L’accordo prevede un finanziamento e la costituzione di tavoli di contrattazione per riconoscere una maggiore indennità ai lavoratori e su questo ci confronteremo nel mese di dicembre. Inoltre, come richiesto, sono state garantite maggiori progressioni verticali rispetto all’anno scorso tra le diverse aree che garantiranno un ulteriore sviluppo di riconoscimento economico e professionale a oltre 220 lavoratori".
Un risultato raggiunto non senza battaglia e un confronto "anche aspro ma sostenuto sempre dal principio di un’equa distribuzione fra i lavoratori, rigettando ogni ipotesi di dare tanto a pochi e poco a tanti. Possiamo dire un ottimo accordo". Come detto, però, non risolve tutti i problemi della sanità: "Questo comunque non toglie lo stato di mobilitazione che stiamo portando avanti da tempo – conclude Musetti -, che ci ha portato allo sciopero generale e che continueremo a portare avanti: carenza di personale, blocco della spesa sul personale al 2004 pari a -1,4 % , finanziamento inadeguato per il rinnovo del contratto nazionale, dove è previsto solo un aumento del 5,78 % con una inflazione reale oltre il 17 %, richiesta di maggiori risorse al sistema sanitario pubblico . Si sono dimenticati di come ed in quali condizioni i lavoratori del servizio sanitario pubblico hanno garantito i servizi nel periodo Covid e continuano attualmente a garantirli, saltando i riposi, le ferie, lavorando in organico ridotto. La mancanza di personale sta rendendo sempre più difficoltoso il lavoro all’interno degli ospedali e dei servizi territoriali".