
Pabe, stop del Consiglio di Stato. Sospeso il Piano dei bacini estrattivi per il ricorso sulla sentenza del Tar
Ha fatto festa un po’ troppo in fretta il Comune di Fivizzano sulla vicenda dei Piani attuativi dei bacini estrattivi dopo la sentenza emessa dal Tar nel luglio scorso sul ricorso presentato dalla Regione Toscana. Il Consiglio di Stato, infatti, proprio in queste ore ha accolto la domanda di sospensione cautelare della stessa sentenza del Tar proposta dal Ministero della Cultura. Vero è che non si tratta di un giudizio sugli atti presentati ma solo una decisione per garantire la massima tutela degli interessi in gioco in vista di un giudizio di merito che deve arrivare il prima possibile, come rimarcano i giudici. "Le esigenze cautelari rappresentate dalla parte appellante risultano tutelabili – scrivono – mediante la sollecita definizione del giudizio nel merito, anche in ragione della necessità di una trattazione congiunta col distinto appello, proposto avverso la medesima sentenza, dalla Regione Toscana e di approfondimenti in fatto circa i criteri tecnici applicati per la delimitazione del vincolo paesaggistico che richiedono la completezza di indagine propria della fase di merito".
Quindi uno stop temporaneo in attesa del giudizio di merito che deve intervenire in merito anche all’altro appello, quello presentato dalla Regione Toscana. L’udienza è già stata fissata: si va al 23 maggio. I ricorsi chiamano in causa oltre a Regione, Comune e Ministero della Cultura, assieme alla Sopritendenza, Marmi Walton Carrara Srl, Comunione Beni Sociali di Vinca, non costituita in giudizio ed Escavazione La Gioia Srl.
Torna dunque di fronte ai giudici una diatriba che riguarda il Pabe e in particolare alcune disposizioni che toccano la salvaguardia dei crinali. Secondo la Regione, infatti, il PAbe non aveva rispettato tutte le disposizioni relative alle norme del settore, in particolare per quanto concerne la questione relativa all’altezza indicata per le cave, stabilita in 1.200 metri. La vicenda si era trascinata nelle aule della magistratura amministrativa arrivando nel 2022 alla prima ordinanza che negava la sospensione cautelare alla Regione per poi giungere finalmente a sentenza al Tar di Firenze nel 2023. Ora il nuovo stop, motivato solo da una garanzia di tempi ristretti decisione, che accoglie la misura cautelare e rimanda tutto a maggio.
FraSco