REDAZIONE MASSA CARRARA

Pallerone, si accende lo storico presepe meccanico Visite su appuntamento per rimetterlo... in moto

Lo scorso anno il pescatore non pescava, la lavandaia non andava a lavare i panni e neppure gli angioletti scendevano felici sulla grotta di Gesù bambino. Il presepe meccanico di Pallerone è stato fermo a lungo a causa della pandemia, ma quest’anno torna a mettersi in moto, su appuntamento. Un presepe con radici antiche: nacque nel Natale del 1935, tra le due guerre, con materiali di scarto come ruote di bicicletta, corde e un motore di un ventilatore. Nei decenni successivi, grazie alla passione dei palleronesi, vennero aggiunte nuove scene movimentate, ma il presepe come lo vediamo oggi cominciò a prendere forma nel 1968. Inizialmente tutto fu sistemato nella navata laterale della chiesa di San Tommaso Beckett, all’altare del Sacro Cuore.

Ogni Natale veniva rimontato e arricchito di dettagli, cresceva sempre più, tanto che nel 1938 era già troppo grande per la chiesa e fu trasferito in un salone del castello Malaspina. Ogni volta che i visitatori entrano nella suggestiva grotta di tufo si emozionano. Il ciclo di sette minuti comincia con una normale giornata piena di attività, in un paesaggio tipico della Palestina del tempo, piano piano giunge il tramonto, poi la notte, piena di stelle, l’arrivo degli angeli a dare il lieto annuncio e infine l’alba. Ci sono il fornaio, il ciabattino, il fabbro, il taglialegna con l’asinello che scalcia, un pescatore in attesa sulle sponde di un laghetto. Tutto il paese ha contribuito negli anni alla sua realizzazione e al mantenimento, e tutti i palleronesi sono profondamente legati al proprio presepe meccanico, di solito aperto tutto l’anno. Grande una quarantina di metri quadrati, ha dieci motori che permettono di muovere oltre cinquanta personaggi, un migliaio di luci di varia intensità fanno vedere i passaggi dal giorno alla notte. Per visitarlo basta prendere appuntamento telefonando al numero 3331629101 e avere il Green pass.

Monica Leoncini