Carrara, 14 gennaio 2022 - "Paolo, Paolo, svegliati". Ha le lacrime agli occhi la donna che per prima ha scoperto il corpo senza vita di Paolo Fiorentino nel suo alloggio di fortuna alla ex colonia Vercelli di viale Galilei quando ripercorre quegli attimi convulsi. A pochi metri da lei, giusto al di là del muro della casa occupata, decine di bambine e bambini spensierati stavano ancora entrando in classe, mentre davanti a lei si era appena svelata una scena terribile. Il suo amico Paolo era riverso a terra, il polso freddo e, ma se ne sarebbe accorta solo dopo, una chiazza di sangue macchiava il pavimento.
Ancora sotto choc e con la piccola Sheela, il cucciolo che proprio Paolo Fiorentino aveva adottato da poche settimane, in braccio raccontava così il susseguirsi di gesti e momenti solo apparentemente banali, ma che poi si sarebbero trasformati in autentici macigni una volta scoperta la tragedia.
"Ero solita dargli una mano con il cibo e i vestiti – spiega la donna trasfigurata dal dolore – e anche stamani (ieri, ndr) l’avevo chiamato per chiedergli se gli servisse qualcosa. Quando però non mi ha risposto ho deciso di affacciarmi per vedere se fosse tutto a posto, così sono passata da casa sua e ho bussato alla porta. Mi ha aperto Francesco e mi ha detto che Paolo aveva avuto un malore ed era steso sul pavimento, quindi è uscito in tutta fretta. Io invece sono subito entrata e sono corsa al suo capezzale, l’ho chiamato una, due volte: ‘Paolo, Paolo, svegliati’ gli dicevo, ma lui non rispondeva. A quel punto gli ho sentito il polso e mi sono accorta che non c’era battito e ho subito chiamato Giancarlo (il gestore del vicino parco giochi dove Paolo Fiorentino dava spesso una mano, ndr) ed è stato poi lui a telefonare al 112".
c.lau