REDAZIONE MASSA CARRARA

Parrucchieri, incubo zona rossa "Sarebbe ingiusto farci chiudere"

Crescono i timori nella categoria. La maggioranza è contraria: "Operiamo sempre nella massima sicurezza"

Pareri discordanti tra i parrucchieri di Carrara in merito alla chiusura dei loro esercizi nel caso di possibile ritorno in zona rossa. Se per alcuni la chiusura è una misura da evitare, altri ritengono invece che nel caso sarebbe un provvedimento necessario. Tutti comunque incrociano le dita. "Se dovessimo tornare in zona rossa sarebbe un dispiacere – ammette Maria Quadrella dell’omonimo salone – perché abbiamo tutti bisogno di lavorare. Ritengo che non sarebbe giusto dato che effettuiamo tutte le misure preventive possibili. Io lavoro da sola – racconta la parrucchiera – e mi organizzo facendo un cliente alla volta e rispettando tutti i distanziamenti oltre che le procedure di sanificazione. Abbiamo sempre lavorato rispetto ad altri settori però negli ultimi mesi c’è stato un calo importante. La zona rossa sarebbe un passo indietro".

Di parere simile è Alessia Marchini di Parrucchiera Essenza: "Queste limitazioni ci mettono in difficoltà, io devo pagare i rappresentanti e l’affitto del fondo; senza contare poi le spese per mettere a norma il mio locale per le misure anticovid. Lavoro in condizioni di sicurezza che sia zona gialla o arancione, le posso garantire anche in zona rossa. Nell’ultimo anno di pandemia le mie entrate sono state un quarto rispetto al solito. La zona rossa è un problema non tanto per la chiusura – sostiene – ma perché le persone non escono di casa e il nostro servizio diventa superfluo. Dovrebbero mettere delle agevolazioni per i nostri esercizi durante i periodi di chiusura". Giuseppe Conserva di Giuseppe Acconciature parla della socialità: "La zona rossa è un problema per il lavoro, ma in genere penso che un altro problema sia la perdita di quella che è da sempre un elemento distintivo del nostro lavoro; il confronto con il cliente. Dal parrucchiere si viene anche per scambiare due chiacchiere e da quando c’è la pandemia non è più possibile. Noi seguiamo tutte le norme di sicurezza per cui penso che avrebbero potuto tenerci aperti anche in zona rossa. Tutto sommato fino ad ora siamo riusciti a lavorare abbastanza bene, al punto che cerchiamo una nuova figura con un minimo d’esperienza".

A favore della chiusura è invece Paolo Zubbani dell’omonimo salone: "In caso di zona rossa ritengo sia giusto chiudere, spero solo che sia una serrata più breve della precedente. Se serve per contribuire al miglioramento della salute, ben venga. Logico che non fa piacere chiudere, tengo al mio lavoro, faccio tutto in sicurezza e potrei farlo a prescindere; però accetto le decisioni e mi adeguo. Io ho avuto un leggero calo in questi mesi ma alla fine riesco a lavorare abbastanza".

Daniele Rosi