Parte la demolizione del Barsanti: "Cercheremo di ridurre i disagi"

Provincia, Comune e progettisti incontrano studenti e residenti per illustrare il progetto e il programma dei lavori

Parte la demolizione del Barsanti: "Cercheremo di ridurre i disagi"

Parte la demolizione del Barsanti: "Cercheremo di ridurre i disagi"

Sono pronti a partire i lavori di demolizione dell’Istituto Barsanti. 730 giorni di cantiere per un totale di oltre 12 milioni di euro finanziati dal Pnrr che cambieranno radicalmente il volto della struttura di via Poggioletto sia per gli studenti che per la cittadinanza. L’intervento è destinato a terminare a giugno 2026 e consiste nella demolizione integrale delle strutture esistenti – che inizierà nei primissimi giorni di agosto dal lato di via delle Carre per terminare, dopo una pausa di circa 4 settimane, intorno al mese di novembre con le altre zone del complesso – fino a liberare l’intero lotto per una superficie complessiva di 10.600 metri quadrati. In sostituzione degli edifici abbattuti (officine ed ex Iti) saranno realizzati cinque edifici: quattro per finalità didattiche, ciascuno composto da tre aule al primo livello e tre laboratori al piano terra, mentre il quinto sarà dedicato allo spazio amministrativo e gestionale, con uffici, alcuni laboratori, la biblioteca e un auditorium da 300 posti. Il nuovo complesso occuperà minor spazio rispetto all’attuale e gli spazi rimanenti (di circa 7000 mq) verranno quindi adibiti a parco urbano aperto 24 ore.

Una rivoluzione per i 200 alunni attualmente iscritti e i loro professori, ma anche per tutti i residenti delle zone limitrofe alla scuola, che giovedì sera, proprio nel piazzale adiacente la struttura, sono stati invitati a partecipare a un incontro pubblico con il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, il sindaco di Massa Francesco Persiani, la dirigente scolastica Addolorata Langella, il direttore dei lavori, l’ingegner Cristiano Belloni Pasquinelli della ditta aggiudicataria (Valori Scarl Consorzio Stabile di Roma), gli architetti progettisti Guido Bondielli e Natalia Tonini, e la responsabile unica del procedimento Marina Rossella Tongiani. Un incontro informativo che tuttavia si è rapidamente trasformato in un confronto acceso, con alcuni cittadini che denunciavano una situazione di degrado diffuso in tutta la zona di Poggioletto e che accusavano l’amministrazione comunale e provinciale, oltreché la direzione dei lavori, di non aver presentato in modo adeguato i lavori e di aver trascurato il benessere dei residenti.

"È un cantiere molto importante – ha spiegato Lorenzetti – che rivoluziona una scuola nata nel dopoguerra che ha formato operai e dirigenti di diverse aziende locali ma non solo. Nelle prossime settimane ci saranno disagi come rumori, polveri e strade chiuse, ma staremo vicini alle esigenze dei residenti contenendo in ogni modo i disturbi". E su questo hanno tenuto a rassicurare sia il sindaco Persiani sia l’ingegner Belloni Pasquinelli sia la responsabile Tongiani: "Quando una città cambia – ha detto il primo cittadino – bisogna essere ottimisti e pensare che i mutamenti saranno positivi. Le scuole hanno bisogno di rinnovamento perché gli edifici sono vecchi mentre dovrebbero invece essere all’avanguardia ed ecosostenibili. Ma questo è un percorso che coinvolge tutti quanti e che richiede sacrifici a tutti, sacrifici che noi proveremo ad attenuare. Serve però fiducia, non pregiudizi", ha concluso, rispondendo alle accuse e ai dubbi di alcuni dei presenti.

"Il progetto – ha precisato l’ingegnere – è ben pensato: la demolizione verrà effettuata con mezzi con pinze per creare poche polveri, che in ogni caso saranno abbattute con acqua nebulizzata. Le strade limitrofe saranno chiuse solo per lo stretto necessario". "I camion che porteranno via i detriti – ha aggiunto Tongiani – seguiranno percorsi stringenti e definiti per cantieri del Pnrr. L’amianto dalle coperture è stato tolto tempo fa, mentre qualora se ne dovesse trovare nelle tubature, i lavori verranno sospesi per permettere di procedere come da norme vigenti". "Il fabbricato che abbiamo progettato – ha sottolineato Bondielli – è semplice ma innovativo e si coniugherà con il parco e il territorio circostante. Sarà un blocco dinamico, che segue il principio dei campus: i parcheggi saranno interni al lotto e su tre lati, gli stabili meno invadenti dal punto di vista visivo ma più articolati. Ci sarà molto verde, adesso completamente assente, mentre all’esterno le carreggiate saranno più larghe rispetto a quelle attuali".

Alessandro Salvetti