Parto in sala chirurgica. Salvo il piccolo Romeo: "Sanità, una rete solida"

E’ accaduto all’Ospedale del Cuore per permettere al neonato di essere operato. Il medico: "Affetto da cardiopatia congenita, la rapidità estrema lo ha salvato".

Parto in sala chirurgica. Salvo il piccolo Romeo: "Sanità, una rete solida"

I genitori del piccolo Romeo insieme al dottor Vincenzo Poli all’Ospedale del Cuore di Massa

La sala chirurgica trasformata in sala parto per consentire ad un piccolino di essere operato immediatamente dopo la nascita. E’ accaduto pochi giorni fa all’Ospedale del Cuore di Massa per garantire a Romeo, appena venuto al mondo, di essere sottoposto all’intervento che gli ha salvato la vita. L’Area nascita integrata dell’Ospedale del Cuore è davvero speciale, un unicum in Italia: consente ai bambini con diagnosi di cardiopatia congenita di venire al mondo in piena sicurezza, nello stesso luogo in cui, pochi minuti dopo la nascita, possono essere operati, senza la necessità di trasferimenti. Ma per Romeo il “percorso nascita” di Monasterio è stato ancora più speciale perchè, per consentire al piccolino di sottoporsi all’intervento salvavita immediatamente dopo la nascita, una delle sale cardiochirurgiche dell’Ospedale del Cuore è diventata sala parto. Il bimbo era affetto da una cardiopatia congenita: nelle ultime settimane di gestazione le ecocardiografie fetali rilevavano un aggravamento del quadro clinico tale da impedire al piccolo Romeo, alla nascita, di ossigenarsi anche per i pochi minuti necessari al trasferimento dal secondo piano – che ospita la sala parto – al blocco operatorio. Ecco quindi la decisione di farlo nascere direttamente dentro il blocco. Ad assistere lui e la mamma durante il parto il team multidisciplinare dell’Ospedale del Cuore e ginecologi e ostetriche dell’Azienda Usl Toscana nord ovest che, insieme a Monasterio, gestisce l’Area Nascita Integrata.

"Il piccolo Romeo – spiega il dottor Santoro – presentava una variante rara di trasposizione delle grandi arterie per cui mancava una qualsiasi comunicazione salvavita nel cuore. Solo la rapidità estrema del nostro intervento poteva salvarlo". Una rapidità che l’Ospedale del Cuore consente. Il bambino reagisce al meglio, il sangue si ossigena e dopo qualche giorno viene sottoposto all’intervento cardiochirurgico correttivo definitivo. Il cuore di Romeo è anatomicamente e funzionalmente normale e lui è felice tra le braccia di mamma e papà. "Abbiamo trovato in Monasterio una famiglia – sono le parole dei genitori – La prima diagnosi è stata fatta al Meyer, poi ci è stato indicato l’Ospedale del Cuore, la sanità toscana si è mostrata una rete solida che garantisce risposte e accompagna le famiglie nel percorso".