Passeggiata nel mirino. Le mareggiate un rischio

Le onde hanno scavato sotto la piattaforma di cemento su cui poggia il legno

Passeggiata nel mirino. Le mareggiate un rischio

Scavo sotto la piattaforma

La prima ha sepolto, la seconda ha scavato. E ancora non c’è stata la forza otto! La mareggiata è sempre in agguato e in tempi di calma sarebbe saggio pensare a come affrontare i tempi di burrasca. Così la bella piattaforma in legno posta al termine della bella scalinata che dalla nuova passeggiata porta sulla spiaggia, ha già una vita tribolata. Tutto bene per oltre un mese: utile per scendere in spiaggia, comoda, illuminata di sera, ma i problemi erano già in agguato perché alla prima mareggiata il mare è salito e l’ha interamente ricoperta di sabbia per oltre dieci centimetri di spessore. Qualcuno se ne è accorto e pochi giorni dopo un uomo con una pala ha provato a ripulirla ma poi ha desistito, probabilmente per la grande quantità di sabbia da spalare a mano. E’ così arrivata la seconda mareggiata che questa volta ha scavato sotto la piattaforma di cemento su cui poggia il legno. E’ probabile ch adesso la parte sospesa sia anche pericolosa ma quello che più lascia perplessi è che nel progettare la piattaforma, nessuno abbia pensato alle mareggiate, quando il mare sale e salendo porta con sé detriti (in spiaggia ci sono già interi alberi sradicati chissà dove) e allo stesso tempo muove sabbia, scavando e accumulando in un moto continuo.

Nella stessa zona non sono passate inosservate la fontanella e la ricostruzione della duna. La prima è un semplice tubo fissato al muro con due viti e la domanda che si pongono in molti è che dopo avere speso 14 milioni per un’opera che complessivamente ha riscosso unanimi consensi, in una città dove il marmo si trova dappertutto si poteva anche pensare ad una fontanella più dignitosa. Per la duna, se invece è meritevole la sua ricostruzione per restituire un piccolo assaggio di come era il litorale prima dell’assalto all’arenile avvenuto nei due dopoguerra e che ha distrutto tutto quello che c’era, il muro di cemento che lo circoscrive sembra in forte contrasto: molto meglio sarebbe stata una bella palizzata in legno robusto.

Maurizio Munda