Se la prima aveva sepolto e la seconda aveva scavato, la terza, più potente delle prime due, ha portato anche il primo tronco d’albero. Rapporto difficile tra le mareggiate e la piattaforma in legno che dalla scalinata della nuova passeggiata a mare realizzata dall’Autorità portuale porta alla spiaggia, o meglio a quel che resta della spiaggia libera del porto. Bella la scalinata, bella la piattaforma, ma nei pochi mesi di vita entrambe hanno già una vita tribolata. Già a ottobre le prime onde autunnali avevano ricoperto la piattaforma con oltre dieci centimetri di sabbia e poi scavato sotto il cemento che la sostiene. Adesso che la mareggiata è di quelle buone, con la sabbia è arrivato anche un tronco d’albero che avrà fatto qualche danno, mentre il cemento sottostante dà segnali di cedimento.
Dopo le prime acque agitate qualcuno aveva provato a ripulire con una pala, mentre dopo le seconde acque agitate era stata riportata sabbia sotto la base di cemento. Tra i molti frequentatori della nuova passeggiata c’è tanta perplessità nel constatare che in fase di progetto nessuno abbia pensato che il mare può anche ingrossarsi e sommergere tutto ciò che incontra sulla propria strada. Ora dall’Autorità portuale rassicurano tutti gli affezionati dell’imponente camminamento sulla diga foranea. Non appena le condizioni meteo lo permetteranno si faranno tutte le opere necessarie per aggiustare il prendisole che si affaccia sul mare.
Dall’Autorità portuale spiegano anche che si è trattato di una mareggiata molto forte, anomala e dovuta ai cambiamenti climatici in corso, che come sappiamo quando arrivano fanno sempre danni. In sostanza il mare ha eroso la base della struttura, che non essendo in cemento armato è stata spazzata via dalla forza delle onde. Sarà rifatta in maniera più solida e rinforzata e sarà rifatto anche il camminamento, giusto il tempo di affidare i lavori. Intanto assieme al Comune di Carrara si dovrà procedere alla pulizia della passeggiata perché il forte vento ha spostato parecchia sabbia, anche all’interno del porto.