Pazienti infettati da punture: medico condannato. Chimenti pagherà una provvisionale da 2mila euro

Il processo iniziato nel 2019 dopo la segnalazione da parte dell’Asl alla Procura della Repubblica

Pazienti infettati da punture: medico condannato. Chimenti pagherà una provvisionale da 2mila euro

Pazienti infettati da punture: medico condannato. Chimenti pagherà una provvisionale da 2mila euro

E’ stato condannato a due mesi di reclusione, con beneficio della sospensione condizionale della pena e della non menzione poiché incensurato, il dottor Maurilio Chimenti, ex primario del Noa e infettivologo. Il processo, iniziato nel giugno del 2019, ha ruotato attorno ad alcune infezioni da stafilococco contratte da alcuni pazienti a seguito di infiltrazioni (punture) al ginocchio, praticate dal medico in studio nell’ambito di terapie articolari. Quattro inizialmente le persone risultanti all’interno del procedimento come persone offese, due le querele di cui poi una soltanto rimasta poiché l’altra era stata rimessa. Ma l’avvocato Marina Menconi annuncia battaglia: "Attenderò la motivazione, il giudice dottor Giovanni Tori si è preso 60 giorni per il deposito, poi proporrò sicuramente l’appello sia in punto di merito che di procedura".

"E’ stato cruciale il confronto tra due consulenze, il giudice non ha disposto una sua perizia con un proprio perito ma ha acquisito la consulenza del pubblico ministero da un lato e dato modo alla difesa dell’imputato di produrre la consulenza dei prpropri periti", ha spiegato George Botti, legale della parte civile. Sono stati sentiti nel contradditorio tra le parti il collegio peritale del pm composto da 3 medici, poi i due consulenti della difesa di Chimenti. Infine, è arrivata la condanna: il medico dovrà anche pagare una provvisionale di 2mila euro e le spese di lite, 3mila. "L’intento era quello di ottenere un punto di verità – ha sottolineato Botti – La mia assistita era finita in pronto soccorso dopo le infiltrazioni, è rimasta ricoverata per due mesi continuativamente e poi è stata alla Don Gnocchi per fare riabilitazione". Il processo aveva preso il via dopo la segnalazione da parte della direzione dell’Asl alla Procura della Repubblica.

Irene Carlotta Cicora