REDAZIONE MASSA CARRARA

Pd, Genovesi se la prende con Leri: «Classe dirigente chiusa a riccio»

La polemica scoppiata per una iniziativa da sviluppare alla festa di Ca' Michele

Cesare Leri segretario provinciale del Pd

Carrara, 10 luglio 2016 - Un partito democratico che scopre ogni giorno un mal di pancia interno. «Cesare Leri, da che parte stai?» A chiederlo è Sirio Genovesi di «Carrara per il Sì» contro il segretario provinciale Pd al referendum costituzionale di ottobre. Si terrà domani alle 21 a Ca’ Michele l’iniziativa dal titolo «La riforma costituzionale: il nuovo Senato e il rapporto Stato-Regioni», organizzata dal comitato del coordinatore Genovesi. «Sarà l’occasione per confrontarsi sui contenuti di questa fondamentale riforma con Nicola Pignatelli, docente di diritto costituzionale all’università di Bari, e Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd, partito promotore e principale sostenitore della riforma. Per questo la nostra intenzione era quella di portare l’evento all’interno della storica festa de l’Unità provinciale di Bonascola, visto che la posizione del Pd è naturalmente per il sì, come confermato nell’ultima direzione nazionale. Il segretario provinciale Pd, Cesare Leri, tuttavia, ci ha negato questa possibilità, sostenendo di preferire un evento che desse spazio anche ai sostenitori del no, come se una posizione di partito (il sì) e una di alcuni singoli (il no) abbiano la stessa valenza politica e possano essere poste sul medesimo piano, dallo stesso Pd». «Fortunatamente – prosegue – c’è stata la disponibilità immediata della Fondazione Ca’ Michele e del comitato per il sì di Bonascola, che ringraziamo fortemente, ad ospitare l’iniziativa, che si terrà quindi nella sua sede adiacente ai luoghi della festa. Questa vicenda è però l’ennesima riprova di un partito guidato da una classe dirigente chiusa in se stessa, che sfrutta le posizioni di potere per soffocare ed escludere anche chi, pur facendo parte del Pd, non vuole essere connivente con il “sistema locale” e non si muove con ambiguità ed equilibrismi ormai sotto gli occhi di tutti. Mi chiedo, e insieme a me tanti si chiedono, se l’atteggiamento del segretario provinciale, che rivela una volta di più l’arroganza e la miopia di questo gruppo dirigente, nasconda mera superficialità o sia frutto di un calcolo strategico: essendo formalmente sulla posizione di partito ma osteggiando il raggiungimento della vittoria del sì al referendum, ci resta il dubbio, segretario Leri, di quale sia la posizione del Pd provinciale sul referendum costituzionale. In attesa del chiarimento – conclude –, aspettiamo la cittadinanza per discutere domani di una riforma necessaria al paese e non più procrastinabile».