REDAZIONE MASSA CARRARA

Pennacchi porta in scena un Arlecchino sui generis

Da stasera fino a domenica, con inizio alle 21, al teatro Guglielmi va in scena “L’Arlecchino“ con Andrea Pennacchi. Che...

Andrea Pennacchi ne “L’Arlecchino“

Andrea Pennacchi ne “L’Arlecchino“

Da stasera fino a domenica, con inizio alle 21, al teatro Guglielmi va in scena “L’Arlecchino“ con Andrea Pennacchi. Che farà forse sussultare i tanti Arlecchini che nel tempo hanno fatto grande questa maschera della commedia dell’arte. Lui cerca in tutti i modi di essere all’altezza del ruolo, ma non ne azzecca una, é goffo, sovrappeso, del tutto improbabile, ma è in buona compagnia: gli altri attori, che, come lui, sono stati assoldati, con misere paghe, dall’imprenditore Pantalone, sono, al pari di Arlecchino, debordanti, fuori orario, catastroficamente inadeguati.

Eppure tutti questi sbandamenti, queste uscite di scena e fughe dal copione, che sono anche uscite nella contemporaneità dell’oggi, queste assurde prestazioni, queste cadute di stile e al suolo di corpi sciamannati, tutte queste parole affastellate, questo turbinio di azioni e gesti, stanno proprio rifacendo il miracolo della grande commedia goldoniana, in una forma non prevista, una commedia dirompente, straniante, che ricostruisce la tradizione dopo averla intelligentemente tradita.

Ed ecco allora che la storia, nonostante tutto, si dipana nella sua narrazione e ne esce un Arlecchino mai visto che riunisce stilemi diversi, frammenti di burlesque, avanspettacolo, commedia, dramma, un calderone ultra postmoderno che inanella pezzi di memoria della storia del teatro.

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