Dovrà rassegnarsi ad andare al massimo in bicicletta, sperando che almeno su due ruote vada piano, il 69enne che ha seminato il panico in autostra, tra Pontremoli ed Aulla. E’ una storia quasi incredibile, che ha come protagonista un residente a Reggio Emilia, pensionato, che prima non era mai andato, come imputato, davanti a un giudice. L’unico dato che poteva, forse, far riflettere, era la sua passione per le vetture da corsa: al momento del fatto era al volante di una Golf da 300 cavalli, 2mila di cilindrata. Ed è stato su questa vettura (che non è da corsa ma è comunque velocissima) che martedì scorso ha seminato il panico sulla A15. Ha persino speronato l’auto della Polizia Stradale (sottosezione di Pontremoli) che cercava di fermarlo. Il finale era quasi scontato: arrestato e condannato per direttissima. Ma vediamo i fatti. Era il primo pomeriggio di martedì scorso quando la sala operativa della Polizia Stradale riceveva la segnalazione di una vettura che, in autostrada, sbandava pericolosamente. Veniva inviata una pattuglia della “Polstrada“ di Pontremoli, che nel giro di pochi minuti intercettava la macchina segnalata, così da poterla fermare per interrompere il pericoloso zigzagare sulle corsie. L’uomo alla guida, invece di fermarsi in una zona sicura, non solo aumentava la velocità ma per cercare di sfuggire ai poliziotti, prima invadeva un cantiere dove stavano lavorando degli operai e poi addirittura invertiva la marcia per percorrere, in contromano, un tratto dell’autostrada. Gli agenti a quel punto, vista l’estrema pericolosità della guida dell’uomo, hanno affiancato, in corsa, la Golf e dopo aver resistito, rimanendo entrambi feriti, a uno speronamento, sono riusciti a bloccarla in corrispondenza della galleria di valico. E’ lì che è finita la pericolosa avventura del sessantanovenne che, attenzione, non aveva bevuto e non era nemmeno drogato! Qualunque “molla“ sia scattata dentro di lui, è stato subito arrestato. Il giorno dopo è stato giudicato in direttissima dal Tribunale di Massa e condannato a dieci mesi di reclusione per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Per la condotta di guida, inoltre, gli sono state contestate contravvenzioni per quasi 8.000 euro, il veicolo resterà fermo tre mesi e gli è stata revocata la patente. Facendo due calcoli, resterà senza patente almeno tre anni, poi dovrà ridare l’esame. E non sarà facile, alla sua età, passarlo. Un futuro da ciclista, magari in e-bike?
A.Lup.