REDAZIONE MASSA CARRARA

"Persa un’occasione". Non si placa la polemica per le parole di Moni Ovadia

L’assessore Basteri si dissocia: "Il tema era la memoria, il ricordo della Shoah". Barabotti: "Lorenzetti dovrebbe chiedere scusa". Rifondazione difende l’artista.

L’intervento di Moni Ovadia a Palazzo Ducale

L’intervento di Moni Ovadia a Palazzo Ducale

Continua a far discutere l’intervento di Moni Ovadia al consiglio provinciale solenne per la Giornata della memoria. "Ho partecipato in qualità di delegato del sindaco di Massa – dice l’assessore Matteo Basteri –, un evento al quale hanno assistito anche studenti delle scuole superiori, coinvolti in un’importante occasione di educazione civica e confronto istituzionale. Ma esprimo la mia dissociazione personale rispetto alla posizione estrema espressa durante l’evento da Moni Ovadia. Ritengo che il tema della giornata, propedeutica alla commemorazione del Giorno della Memoria del 27 gennaio, dovesse concentrarsi sul valore universale della memoria, un momento per ricordare e riflettere sulla Shoah, una delle pagine più drammatiche e oscure della storia dell’umanità. L’intento avrebbe dovuto essere quello di prendere le distanze dall’odio, dall’intolleranza e dall’indifferenza, offrendo un’occasione di riflessione condivisa. Purtroppo, questa opportunità è stata persa. Pur rispettando il diritto alla libertà di opinione, ritengo che affrontare temi complessi come il conflitto israelo-palestinese richieda un approccio equilibrato, rispettoso della complessità storica, politica e umana che lo caratterizza. Le opinioni espresse da Moni Ovadia durante il Consiglio non riflettono né il mio pensiero personale né quello di Forza Italia, rappresentata nella nostra provincia dal segretario Gianenrico Spediacci e dal coordinamento di Massa. Queste opinioni non rispettano neppure quello dell’amministrazione comunale. Ritengo sia fondamentale, soprattutto su temi tanto delicati e complessi, promuovere un dibattito rispettoso delle legittime aspirazioni di tutte le parti coinvolte. Auspico un maggior senso di responsabilità durante gli interventi in contesti istituzionali".

Più dura la reazione del deputato della Lega Andrea Barabotti: "Gravissime le parole di Moni Ovadia sul 7 ottobre ma è ancora più grave che a queste parole sia stato offerto un palcoscenico istituzionale – afferma –. L’indottrinamento di studenti, convocati dal presidente della Provincia, ha avuto luogo senza contraddittorio a Palazzo Ducale, sede della Provincia. Il fatto è di una gravità inaudita e alla vigilia della ricorrenza del giorno della memoria (lunedì 27 gennaio), il Pd non ha ancora preso le distanze. Il presidente Lorenzetti, non nuovo al revisionismo storico come avvenuto per le foibe, chieda scusa o si dimetta".

Su posizioni diverse Piero Marchini del coordinamento di Rifondazione comunista: "Se qualche anima candida si è sentito offeso dall’intervento ’tranchant’ di Moni Ovadia sul 7 ottobre, ci si chiede come mai le stesse persone non si sono sentite offese di fronte ai crimini commessi ai danni del popolo palestinese specialmente negli ultimi anni, con i continui insediamenti in Cisgiordania dei coloni israeliani e la conseguente cacciata dei palestinesi con omicidi, soprusi e violenze, spesso tollerate dal governo israeliano, da quella che era la loro casa. Oggi chi prende le difese del popolo palestinese è spesso tacciato di antisemitismo ma in realtà basta documentarsi un minimo, ad esempio leggendo il libro “Il suicidio di Israele” di Anna Foa che non è certo una pericolosa estremista di sinistra, per comprendere la differenza tra antisemitismo e antisionismo".