
È stato condannato a 3 anni e 8 mesi il titolare della giostra che la sera del 27 agosto del 2015 amputò parte del mignolo destro di Andrea Villa. Vittorio Barbini, carrarino di 46 anni è stato condannato per 3 dei 4 reati, ovvero falsità materiale, vale a dire manomissione dei certificati di collaudo e montaggio del ‘toro meccanico’ presente a Carrarafiere durante la Septemberfest, ricettazione di un mezzo rubato e lesioni personali aggravate ai danni dell’oggi 29enne originario di Monza, oltre al pagamento delle spese processuali e una provvisionale di 5mila euro a favore della parte civile . “Il fatto non sussiste” invece per la falsità ideologica, Il giudice Antonella Basilone ha ‘appesantito’ la richiesta del Pm Roberta Moramarco di 8 mesi. Il 46enne difeso dal legale Vittorio Briganti probabilmente ricorrerà in appello
Una brutta vicenda quella che vide vittima Villa: il ragazzo, difeso dal legale Gabriele Tossani del Foro di Monza, era insieme ad amici a Carrarafiere, in vacanza. Intorno alle 23,30 il 29enne aveva deciso di provare il ‘toro meccanico’. Indossato un paio di guanti, il ragazzo ha iniziato a cavalcare il ‘toro’: dopo una decina di secondi il ragazzo perse l’equilibrio e venne disarcionato. Dopo la caduta alcuni amici videro che la mano gli stava sanguinando copiosamente. Villa si accorse che dalla mano destra era stata amputata la falange del dito mignolo, rimasta all’interno del guanto. Inutile la corsa al Noa per cercare di salvare il dito.
"All’età di 19 anni - racconta Villa - mi son ritrovato senza una falange del mignolo della mano destra in un posto dove ti aspetti che certe misure di sicurezza vengano garantite, che mi ha causato non pochi problemi per gli anni a venire. In questi anni dal punto di vista psicologico e nei rapporti con le persone ne ho risentito molto dato che siamo in un’età dove l’apparenza conta. È stato difficile accettare questa menomazione. C’è voluto il supporto della mia famiglia e dei miei amici per tornare a svolgere una vita normale. Ringrazierò sempre i medici dell’Ospedale di Massa e dell’Ospedale di Monza che mi hanno aiutato a dare una parvenza naturale al mignolo, nonostante ciò, è difficile non notare tutti i giorni quello che è successo quella tragica notte”.