Nella battaglia decisiva al Consiglio di Stato contro Edison stavolta ci sarà anche il Comune di Massa, che non si era costituito in giudizio invece nella precedente causa al Tar. All’epoca, era l’estate del 2018, il ricorso della società, che citava in causa pure palazzo civico, arrivò a cavallo delle elezioni amministrative e la costituzione in giudizio alla fine si smarrì nell’avvicendamento fra sindaci, l’ex Alessandro Volpi e il neo eletto Francesco Persiani.
Oggi però le cose sono cambiate, prima di tutto perché c’è una sentenza estremamente favorevole in primo grado del tribunale amministrativo di Firenze, e l’amministrazione ha deciso di costituirsi sin da subito nell’appello. Il sindaco Persiani, visto anche il parere favorevole del dirigente Ticciati, ieri ha firmato l’ordinanza con la quale dispone la costituzione in giudizio di palazzo civico nel ricorso al Consiglio di Stato, demandando al dirigente il conferimento dell’incarico a un legale, scelto per il delicato caso che bisognerà affrontare. Gli altri soggetti chiamati in causa dal ricorso di Edison sono il Ministero della Transizione ecologica (come sostituto del Ministero dell’ambiente), Arpat, La Victor Scarl, Nasco Sr, Ivan Massa Srl, con notifica anche a Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e Regione Toscana. Per il territorio servirà una sfida collettiva perché Edison giocherà tutte le proprie carte.
Il sindaco Persiani, dopo la pubblicazione della sentenza a novembre, aveva chiesto gioco di squadra proprio su questo fronte: "La battaglia la vinciamo tutti insieme perché non è chi amministra o ha amministrato il responsabile ma chi ha inquinato e la città che vuole difendere se stessa deve unirsi contro il vero avversario, non farsi piccole guerre in casa".
FraSco