di Francesco Scolaro
"I lavoratori si ritrovano ad affrontare le solite emergenze organizzative, l’improvvisazione della prima fase Covid di 5 mesi fa, come se non fosse mai successo nulla". Lo sostiene il Coordinamento Fp Cgil Asl Toscana Nord Ovest che mette così nel mirino le carenze organiche dell’azienda sanitaria - a livello di area - nel fronteggiare la seconda ondata del virus. Una critica che parte dall’analisi dei numeri: aumentano i contagi, i pazienti positivi a Covid-19 in ospedale, più o meno gravi: "I posti-letto nelle malattie infettive, terapie intensive sono tutti occupati. I laboratori analisi hanno un aumento importante di attività, così come i pronto soccorso con pazienti costretti a lunghe attese , come le attività territoriali Usca, Adi (assistenza domiciliare), Drive, Rsa, Acot (Agenzia di continuità ospedale-territorio), igiene pubblica. Nonostante grande impegno, senso di dedizione e professionalità – prosegue la Fp Cgil – ci sono troppe criticità come lavorare con 2 operatori socio sanitari all’interno di un reparto Covid con più di 40 pazienti. Si saltano i riposi, si prolunga l’orario con un rischio di contagio più elevato. Tutto legato da un unico filo conduttore: carenza di personale". E così si arriva al nodo principale: non è stato fatto quanto si doveva. E non è possibile far saltare le altre prestazioni solo per affrontare Covid-19: "E’ evidente la necessità di garantire anche le attività chirurgiche, oncologiche, mediche, cardiologiche perché è riscontrato che i bisogni sanitari non sono solo legati al Covid. Le assunzioni fatte ad oggi sono insufficienti: ci sono stati pensionamenti, sono state aperte nuove attività, cure intermedie, Usca, pre-triage, checkpoint, drive ma mancano infermieri, medici, oss, tecnici di laboratorio di radiologia, assistenti sociali, amministrativi. Non c’è stata una corretta programmazione" incalza ancora il sindacato che poi affonda la proposta dell’azienda ossia di "prestazioni aggiuntive a lavoratori stanchi e stressati, oppure il rientro in servizio a lavoratori andati in pensione o forme contrattuali in libera professione, la sospensione delle ferie. In questi mesi l’azienda non ha trovato soluzioni, non ha riconosciuto il tempo di vestizione-svestizione per il personale impegnato nei servizi Covid. I dipendenti aspettano la mobilità su graduatorie già presenti come le cure intermedie no Covid a Carrara. Vogliamo risposte – conclude la Fp Cgil –, un piano di nuove assunzioni e una corretta programmazione. L’Asl richieda il personale necessario e la Regione attivi misure straordinarie per assumere personale in tempi rapidi".