
Aulla, incontro per spiegare il funzionamento delle nuove gabbie di cinghiali .
Focus su un nuovo metodo di contrasto della Psa, la peste suina africana. Se ne è parlato in sala consiliare del Comune di Aulla ieri mattina, in un incontro cui hanno partecipato i dirigenti di Asl Servizio Veterinario della Lunigiana, Polizia provinciale, A.T.C., associazioni di categoria fra cui Luca Simoncini presidente di Cia Toscana Nord, agricoltori e portavoce delegati di associazioni venatorie. Spiegati allestimento e funzionamento delle trappole ’Pig Brig’ americane per catturare i cinghiali, principali diffusori della Psa. A illustrare le caratteristiche di questa singolare attrezzatura le dottoresse Francesca Pocai e Francesca Orsoni (nella foto), la prima dirigente del Servizio Asl Veterinario della Lunigiana. Alla loro esposizione, in videoconferenza erano collegati altri veterinari dell’Asl Nord Ovest, componenti della Polizia provinciale di altre province e funzionari del settore faunistico-venatorio della Regione. "Le ’Pig brig’, sono di facile trasporto, anche in luoghi accidentati e due persone esperte le allestiscono in un’ora. La trappola, una volta in funzione, diviene come una sorta di recinto la cui rete è tesa fra alti pali", è stato spiegato. I selvatici vi sono attirati previa pasturazione con mais e vi penetrano da un varco aperto a imbuto dal basso; una volta nel recinto non riescono più a uscire.
La cosa singolare, è che dall’esterno continuano a confluire cinghiali: si possono catturare contemporaneamente anche piccoli branchi. Vi sono state aziende agricole che hanno subito dato la disponibilità di collocare queste trappole nella loro proprietà. Al momento, verranno posizionate nei territori dove non si è cacciato l’inverno scorso, come nei Comuni di Pontremoli e Mulazzo. Sembre poi che il Commissario alla Psa conceda deroghe di 30 giorni per azioni di depopolamento nei Comuni di Pontremoli e Mulazzo. Il che si aggiunge a misure sinergiche come l’uso di ’Pig Brig’.
Roberto Oligeri