Peste suina, arriva la svolta. Giani firma l’ordinanza che dà il via agli abbattimenti

Obiettivo salvaguardare le produzioni zootecniche e le filiere che sono ad esse collegate. Cacciatori in campo dalla fine della prossima settimana per ridurre il numero di cinghiali

Squadre di cacciatori, in accordo con Asl e A.T.C. procederanno ad abbattere i cinghiali, principali vettori della peste suina

Squadre di cacciatori, in accordo con Asl e A.T.C. procederanno ad abbattere i cinghiali, principali vettori della peste suina

Lunigiana, 1 settembre 2024 – Dopo i focolai di luglio anche a Zeri, relativamente alla peste suina africana, il presidente della Regione Eugenio Giani ha firmato un’ordinanza che dispone le “misure di prevenzione, controllo ed eradicazione della Psa“. Obiettivo la “salvaguardia delle produzioni zootecniche toscane e delle filiere ad essa collegate, che forniscono prodotti di altissima qualità esportati in tutto il mondo e che assicurano in aree rurali un livello importante di occupazione”. In Lunigiana, già da fine settimana prossima alcune squadre di cacciatori, in accordo con Asl Servizio Veterinario e A.T.C. procederanno ad abbattere i cinghiali, principali vettori della peste suina, nelle zone che verranno indicate.

E a quanto pare, saranno “battute di eradicazione”, senza guardare al sesso e all’età dei selvatici da eliminare. In questo momento, dei 14 Comuni che compongono il territorio lunigianese, solo 3 sono le zone “libere“, i Comuni di Casola, Fivizzano e Fosdinovo. Quindi c’è la “Zona 1“ composta da Comano, Podenzana, Aulla, Villafranca, Licciana e Bagnone e quindi la “Zona 2“ con Zeri, Pontremoli, Mulazzo, Tresana e Filattiera. “L’idea è iniziare ad abbattere i cinghiali in zona 2, dove il rischio è più elevato - affermano alcuni componenti del Gruppo operativo territoriale - e i problemi non sono pochi in quanto le carni dei selvatici abbattuti possono essere consumate; ovviamente previa ispezione veterinaria sia per quanto riguarda la PSA, assolutamente innocua per l’uomo, che la trichinella.

Per eseguire i prelievi, le carcasse nel frattempo devono essere conservate nelle celle frigorifere delle “case di caccia“ che si sono dotate anche di un protocollo di sicurezza. Oltre alle case di caccia, l’Atc ha 3 centri di raccolta: uno a Licciana, il secondo a Tresana e il terzo a Fivizzano. Intanto l’Asl in collaborazione con la Regione, ha provveduto a consegnare ai Comuni di Zeri, Pontremoli, Tresana, Mulazzo e Filattiera 20 cartelli ciascuno e ulteriori se richiesti, che i Comuni stessi dovranno affiggere all’ingresso dei centri abitati e dei paesi: segnaletica di avviso di accesso in zona di restrizione per Psa. Proteste arrivano anche dagli agricoltori di quei pochi Comuni non ancora soggetti a restrizione.

“Quest’anno per la prima volta non abbiamo potuto acquistare maiali da ingrasso - si lamenta un imprenditore - Ma l’opinione pubblica si sta finalmente rendendo conto a che disastro siamo giunti a causa del proliferare incontrollato dei cinghiali, nonostante da infiniti anni avessimo detto che erano troppi”.

 Roberto Oligeri