Petizione per salvare le Apuane. Ventimila firme alla Regione

Mobilitazione contro le proposte di modificare il Piano integrato del Parco per non chiudere cave

Petizione per salvare le Apuane. Ventimila firme alla Regione

Un ambientalista dell’associazione Apuane Libere in una cava

Sono già 20mila le firme in calce alla petizione per “Salvare le Alpi Apuane”. Nel mirino il Piano integrato del Parco, fermo ormai da un anno e che molti, dalla Lega al Pd, vorrebbero cambiare. "Grazie al supporto straordinario della comunità locale e quella di Avaaz, la nostra petizione per dire no alla revisione irragionevole del Piano integrato del Parco delle Alpi Apuane ha superato le 20.000 firme e continua a crescere" commenta Eros Tetti, fondatore di Salviamo le Apuane che ringrazia quanti hanno firmato e stanno contribuendo a diffondere il messaggio. "Le Alpi Apuane, con la loro biodiversità, il valore paesaggistico, storico e culturale, sono una risorsa insostituibile che non possiamo permetterci di perdere – sottolinea – . Le proposte di modifica al Piano del Parco mettono a ulteriore rischio questo ecosistema unico, minacciando il delicato equilibrio tra la protezione ambientale e le attività economiche sostenibili. Il Piano attuale, già approvato dalla Giunta regionale, prevede la chiusura di cave in aree fragili e promuove uno sviluppo economico che rispetti l’ambiente. Cambiare queste linee guida sarebbe devastante per il territorio e per le future generazioni".

Le firme raccolte saranno consegnate direttamente al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, insieme ad un messaggio chiaro, annuncia Tetti: "Non vogliamo che le Alpi Apuane continuino a essere distrutte per interessi economici a breve termine". A lanciare la petizione online è stata anche Avaaz, un’organizzazione non governativa internazionale istituita nel 2007 a New York che promuove attivismo su tematiche ambientali. "Si trovano in una delle zone più piovose d’Italia ed hanno uno dei sistemi carsici più importanti d’Europa, sono quindi una fonte idrica essenziale" rimarca sul sito, e ricorda che "oggi si estrae in un giorno quello che 30 anni fa si estraeva in 3 mesi".

Ma gli ambientalisti si stanno mobilitando per tutte le montagne toscane. Sono pronti a scendere in piazza a migliaia sabato 28 settembre per manifestare sotto la sede della Regione Toscana a Firenze, a partire dalle ore 15, con l’obiettivo di stimolare le coscienze, "a difesa delle montagne toscane, per opporci alla distruzione di alcune delle ultime frontiere di biodiversità e di selvaticità del territorio italiano, scrive il ‘Coordinamento dei Comitati Territoriali delle Cinque Montagne’: Apuane Libere, Tutela Crinale Mugellano, Val di Lima e Val Fegana, Custodi degli Alberi e del Suolo, Movimento Pratomagno Senza Asfalto. Nel mirino ci finiscono politica e interessi economici, il ‘capitalismo’ colpevole, secondo gli organizzatori della protesta, di distruggere l’ambiente e la montagna per i propri interessi economici: